“L’Aquila – Itaglia dal 2009”

carrozzine determinate mare

LAquila-Expo-1Dei quattro banner giganti posizionati sulla scuola elementare “De Amicis”, in piazza San Bernardino, nel centro storico dell’Aquila, non resta che un lembo stracciato. A vederlo integro, fresco d’installazione, all’alba di ieri mattina, l’inconsapevole spettatore ci avrebbe letto “L’Aquila – Itaglia dal 2009”, con tanto di scritta, richiamante per colori e forme, il logo di Expò Milano 2015.
Invece delle provocazioni artistiche dell’esplicitista abruzzese Pep Marchegiani, approdate nella città terremotata, non restano che queste foto, inviate alla nostra redazione, la cui provocazione è stata raccolta da altri due artisti: Massimo Desiato e Fabiola Murri, che hanno installato le loro opere nel centro storico aquilano. Un lungo filo rosso con tanti nodi, di cui oggi non resta che l’estremità in pietrà a cui era legato il filo, è stato posizionato nel piazzale della basilica di Collemaggio, su idea dell’artista Massimo Desiato, che ha voluto rappresentare i tanti nodi ancora da sciogliere all’Aquila oltre a quelli della burocrazia italiana. In via San Bernardino, invece, era stata installata una riproduzione gigante dell’opera “Gli invisibili” di Fabiola Murri.
L’idea di una mostra collettiva, intitolata provocatoriamente “L’Aquila Expò”, si pone l’obiettivo di «ravvivare il ricordo e stimolare le istituzioni a fare qualcosa di utile» per il capoluogo abruzzese ancora evidentemente ferito, nonostante da quel tragico sisma del 6 aprile 2009 siano passati ormai più di cinque anni.
I banner 3×1 di Pep Marchegiani, posizionati sulle impalcature che fino a ieri circondavano lo storico edificio della scuola “De Amicis”, erano stati posizionati vicino ad uno striscione in cui si leggeva “21 giugno 2009. Due città scendono in piazza per ‘Amiche per l’Abruzzo’: L’Aquila – Milano”, mettendo in parallelo i due comuni: L’Aquila, ancora ferma a cinque anni dal terremoto, e Milano che il prossimo anno ospiterà l’Expò.
«Il paragone con i due capoluoghi – ha spiegato Pep Marchegiani – è nelle cifre: servono 10 miliardi di euro per ricostruire la storia e la dignità di una città di 70mila abitanti, L’Aquila, ma l’Itaglia – ha detto l’artista alterando volutamente il nome del Paese, a ricordare il suo libro-parodia ‘Circo Itaglia’ – investe 11,8 miliardi di euro per realizzare una fiera. La domanda è: perché?».
Inevitabile, a questo punto, commentare la decisione, annunciata dal sindaco Massimo Cialente, di esporre la Bolla di Celestino V a Milano, nell’ambito di Expò 2015. «Che usi la Bolla del Perdono per riaccendere i riflettori (ormai spenti) sull’Aquila in occasione dell’Expò – ha dichiarato Marchegiani – e ribadisca al mondo che sono più importanti le persone che un semplice business. Se così non fosse sarà come accompagnare le spoglie dell’Aquila per l’ultimo viaggio e celebrare a Milano il funerale del capoluogo abruzzese».

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