Mensa universitaria AQ: Liris attacca, Sclocco replica

AQ mensa

(di Marianna Gianforte) Per 15 giorni – a partire da questa sera – pasti in due ristoranti differenti della città per gli studenti universitari dell’Aquila, a un costo di 3 euro e 30 centesimi. E’ questa la soluzione tampone trovata dall’Azienda per il diritto allo studio universitario per risolvere il problema diventato un pasticcio senza fine della chiusura delle mense universitarie all’Aquila. Visita a sorpresa questa mattina della nuova dirigente dell’Azienda per il diritto allo studio universitario, Giulia Marchetti, nei locali della mensa interna alla residenza universitaria dell’ex caserma Campomizzi, dove gli studenti da ieri mattina stanno inscenando un sit-in di protesta con computer e libri sui tavoli dove normalmente si dovrebbe pranzare. La dirigente ha spiegato di aver fatto partire le lettere d’invito a 5 ditte specializzate per avviare la procedura per individuare una ditta che garantirà il servizio mensa fino all’espletamento della gara europea per la scelta definitiva dell’azienda che dovrà gestire il servizio nei prossimi anni. Intanto non pochi i disagi per gli studenti rimasti per giorni senza mensa.

Le accuse di Liris (FI)

“Mentre si discute la Legge per L’Aquila, la popolazione studentesca aquilana viene dimenticata. Quello che era stato paventato e’ puntualmente avvenuto: oggi le mense universitarie sono chiuse e non ci sono certezze per il futuro. I provvedimenti emergenziali e risolutivi di cui si vantano oggi Adsu e Regione sono insufficienti e denotano una poca conoscenza delle esigenze del mondo universitario”. Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia al Comune dell’Aquila, Guido Quintino Liris. “I giovani di Azione Universitaria e delle altre sigle studentesche avevano da tempo lanciato l’allarme e chiesto chiarezza: oggi siamo all’amara constatazione che un diritto primario, quello dell’accesso alla mensa, è precluso. Segnali del genere continuano ad allontanare gli studenti dall’Aquila, a rendere la nostra città meno appetibile, a renderci più poveri: questa sarebbe la vocazione universitaria del nostro territorio? Qual è stata la capacità del Comune dell’Aquila di ascoltare e mediare l’esigenza dei propri ragazzi universitari? Ciò che è accaduto dimostra quanto L’Aquila non sia centrale nell’agenda politica di D’Alfonso e della sinistra: ciò che è successo per quanto riguarda le mense universitarie è una dimostrazione unica a livello nazionale di incapacità, incoscienza e disorganizzazione. Ciò che Forza Italia chiede è l’immediata e definitiva soluzione del problema, non è accettabile continuare ad andare avanti in termini di proroghe nella gestione di un servizio / diritto così centrale come quello dell’accesso alla mensa. La città dell’Aquila più di altre ha maturato una elevata sensibilità nel riconoscere ‘passerelle’ e ‘sceneggiate’: la sinistra non continui ad approfittarsi della pazienza di questo nostro territorio” – commenta Liris.

La posizione della Regione

La Regione Abruzzo “si è fin da subito attivata per superare il disagio causato dalla chiusura per un giorno della mensa universitaria dell’Aquila; ed ora teniamo la situazione sotto controllo, garantendo i pasti agli studenti. Per il futuro, con la nuova dirigenza dell’Azienda, adotteremo sistemi che garantiscano funzionalità al servizio”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Istruzione, Marinella Sclocco, che ha anche aggiunto “di aver seguito personalmente la vicenda”. Il disagio è stato superato, verificata l’impossibilità di prorogare il precedente contratto scaduto il 23 gennaio, grazie a due convenzioni stipulate, secondo le normative vigenti, con due ristoratori proprietari di locali capaci di ospitare almeno 300 studenti. Uno è collocato vicino alla caserma Campomizzi, l’altro nel polo di Coppito. I pasti saranno offerti al prezzo di 5 euro, ripartiti tra studenti a 2 euro 30 individuali, e la Regione Abruzzo, per la differenza. Per i poli di Roio, Pile, Conservatorio e Facoltà di Scienze umanistiche sarà concessa agli studenti la possibilità di monetizzazione della quota, qualora non fruissero del servizio ristorazione, dietro adeguata verifica. Per coloro che hanno la gratuità sarà interamente rimborsata la spettanza pari a euro 2,30. Intanto, così come previsto dalle norme, il nuovo direttore dell’Azienda Adsu, Giulia Marchetti, in comando dal Servizio Ispettivo contabile della Regione Abruzzo, ha proceduto all’individuazione di cinque ditte per l’affidamento in cottimo fiduciario del servizio mensa, per 200 mila euro, nelle more della procedura di gara europea, pubblicata in data 26 gennaio, per uno stanziamento di 800 mila euro. 

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