L’Aquila, NOCS in azione al castello ma per simulazione…

Elicottero NOCSSono scesi dall’elicottero dei Nocs sulla fortezza cinquecentesca dell’Aquila con una cosiddetta “corda veloce”, di quelle semplici con cui è possibile calarsi rapidamente dal mezzo in caso d’intervento urgente e rapido. Poi, con corde tradizionali ed equipaggiati con le loro speciali tute blu formate da giubbotto antiproiettile e gilet tattico, e protetti da un casco, sono scesi attraverso le massicce pareti del Castello con tecnica di arrampicata sportiva fino a entrare, in pendolo, in uno dei finestroni della fortezza. All’interno, si sarebbe dovuto trovare un ostaggio. Poi di nuovo giù, nel fossato, dove dal cielo è arrivato anche un paracadutista. E’ la suggestiva dimostrazione che questa mattina, in occasione delle celebrazioni di San Michele Arcangelo, il Santo protettore della Polizia di Stato, hanno fatto 130 operatori del Nocs, paracadutisti e squadra operative, per mostrare, davanti allo sguardo divertito di decine di bambini, come s’interviene per liberare l’ostaggio di un gruppo di terroristi. L’intervento del Nocs, corpo nato 36 anni fa per contrastare il terrorismo, è necessario proprio nelle situazioni di estremo rischio e quando risultano vani i tentativi di negoziazione nell’eventuale liberazione di una persona. All’evento hanno preso parte, oltre a tutte le istituzioni locali e al questore Vittorio Rizzi, anche il capo dell’anti-crimine Lamberto Bonanni e il dirigente del Nocs Andrea Mainardi.

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