Ancora due settimane e il nuovo regolamento sulle spese per la manutenzione degli appartamenti del progetto Case sarà pronto. Poi, prima di passare al vaglio del consiglio comunale, sarà concertato e discusso con i comitati cittadini. Gli stessi comitati che hanno alzato barricate e polemizzato contro una decisione del Comune che definiscono “estorsiva, con parametri per il conteggio dei consumi – queste sono le denunce – forfettarie, non eque, calate dall’alto”. L’amministrazione comunale, tuttavia, va avanti per la sua strada e, dopo le polemiche esasperate dal blocco delle caldaie durante i giorni del maltempo, il sindaco Massimo Cialente precisa che “non c’è più spazio per interventi o modifiche”. Inoltre, a febbraio la gestione dei complessi immobiliari post-sisma sarà affidata alla società che si aggiudicherà la gara d’appalto e, in caso si ribasso e di abbattimento dei costi, si valuterà anche la riduzione degli oneri a carico degli inquilini. Il contratto con la Manutencoop – che risale al periodo immediatamente successivo alla costruzione delle new town – è, infatti, gravosissimo per il Comune. Si passerà, dunque, a contratti per cui la manutenzione ordinaria all’interno degli appartamenti (come per qualsiasi affittuario) sarà a carico dell’inquilino. Soltanto nel caso di difetti strutturali interverrà il Comune. L’affitto sarà pagato solo da coloro che prima del 2009 non erano proprietari di case. Il condominio, invece, sarà pagato da tutti. E’ proprio su questo punto che si sono scatenate maggiormente le ire degli assegnatari degli alloggi post-sisma: i balzello, infatti, costerà ai nuclei familiari circa 30 euro al mese destinati alle spese di manutenzione. Il calcolo delle utenze, infine, avverrà a metro quadro con l’introduzione retroattiva del parametro e la possibilità che nelle prossime bollette venga riportato il conguaglio dei consumi. Intanto, però, i comitati invitato all’ennesimo “sciopero fiscale”. La parola d’ordine è, infatti, “non pagare”.
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