L’Aquila: quale legalità per il commercio?

laquilaIn Abruzzo ci si sente meno sicuri che nel resto d’Italia di fronte ai fenomeni criminali. E’ quanto emerge dall’indagine realizzata da Eurisko per conto della Confcommercio sull’incidenza di episodi di criminalità sulla qualità della vita delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti. Indagine che abbraccia sette anni – dal 2008 al 2013. Rispetto alla media nazionale del 47%, i commercianti abruzzesi hanno fatto registrare un aumento della percezione d’insicurezza del 50%. Mentre i crimini aumentati maggiormente sono, in particolare, furti, abusivismo, contraffazione, rapine, usura, tangenti negli appalti ed estorsione. Occasione per illustrare l’indagine è stata la seconda giornata nazionale di mobilitazione di Confcommercio sulla legalità, che si è tenuta nella sede della Confcommercio provinciale. Ospiti d’onore gli studenti di due classi dell’Istituto superiore “Amedeo D’Aosta”, alcuni sindaci del territorio, e i rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine. L’Aquila, con il suo centro storico distrutto e una popolazione distribuita in decine di quartieri post-sisma, ha perso i propri punti di riferimento commerciali. E il commercio, come insegna la storia, è anche l’anima sociale e culturale di un popolo. (Marianna Gianforte)

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