L’Aquila- Ricostruzione e mafie, 38 aziende bloccate dalla Prefettura

laquila( di Marianna Gianforte ) – Che i clan malavitosi avessero messo gli occhi e le mani sulla ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico è ormai assodato. A confermarlo arrivano anche i dati emersi dal ministero e provenienti dalla Prefettura aquilana: sono 37 gli imprenditori in odor di mafia, nei confronti dei quali la Prefettura ha disposto delle interdizioni. Imprese da tenere sotto controllo. Sarebbero 28 quelle coinvolte nella ricostruzione di opere pubbliche, mentre le restanti nei cantieri privati dove (ed è la denuncia che da oltre un anno fa il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente) è più facile infiltrarsi. Gli appalti sono meno sostanziosi, ma i controlli sono meno stringenti di quelli del settore pubblico. Un vuoto che soltanto la Legge sulla ricostruzione potrebbe colmare, ma i tempi per una sua approvazione, secondo la sottosegretaria all’Economia con delega alla ricostruzione, Paola de Micheli, sono ancora lunghi. Molte le imprese pilotate da prestanomi. E’ di pochi giorni fa l’arresto dell’imprenditore casertano Raffaele Cilindro, vicino al clan Zagaria e ritenuto dagli inquirenti “amico” di un altro imprenditore indagato per aver fatto da riferimento delle cosche negli appalti per la ricostruzione, Alfonso Di Tella. 

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