L’Aquila, Rossi chiamato da Equitalia

ricci antonio

RossiCospaDopo mesi di proteste Equitalia ha ricevuto questa mattina l’imprenditore agricolo di Ofena, Dino Rossi, rappresentante del Cospa Abruzzo e simbolo della lotta per tanti piccoli imprenditori agricoli e allevatori contro l’eccessivo peso fiscale dello Stato che strozza i più piccoli e contro la rigidità di Equitalia, l’ente di riscossione dei crediti per conto dello Stato. Ricevuto alle 11 di questa mattina da Anna Di Francesco, la direttrice della sede aquilana di Equitalia, Rossi ha avuto una serie di riposte attese da tempo. Ma tante sono ancora le domande. La prima riguarda l’ammontare del debito, del quale fino a oggi Rossi non aveva certezza: e che si aggira intorno a 150mila di cui 64mila sono costi di Equitalia, un salasso da cui un’impresa come quella di Ofena rischia di uscire soltanto col fallimento. Equitalia ha anche proposto al rappresentante del Cospa il rateizzo del debito, con la restituzione di mille euro al mese per 10 anni: un’impresa impossibile per Rossi. E poi ci sono le cartelle del Consorzio di bonifica, uno degli enti verso il quale Rossi ha un debito, che invece vuole il pagamento in un’unica soluzione, per un ammontare di 16mila euro. Ora l’imprenditore agricolo aspetta altre risposte, ad esempio sapere se alcune cartelle sono nel frattempo prescritte, di conoscere il metodo di calcolo degli interessi maturati fino a oggi, e capire in che modo si è arrivati alla somma di 64mila euro di interessi. Infine, agli interessi maturati sul debito, si aggiungono quelli del nuovo rateizzo. “Questo il vero problema che porta la gente a commettere atti estremi”, commenta amareggiato l’imprenditore agricolo. Insomma, un’odissea ancora senza fine, simbolo della crisi economica che stringe la cinghia da un lato e di uno Stato visto, dagli imprenditori in difficoltà, alla stregua di un usuraio.

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