L’Aquila: salva la mensa universitaria. Si va verso l’affidamento temporaneo

mensa universitaria laquilaLa soluzione al grande pasticcio della mensa universitaria alla fine è arrivata in “zona Cesarini”, dopo un incontro a porte chiuse tra il nuovo direttore dell’Azienda per il diritto agli studi universitari dell’Aquila, Giulia Marchetti (che proprio da oggi prende il posto del direttore dimissionario Luca Valente), l’ex presidente Francesco D’Ascanio e i rappresentanti della Regione Abruzzo. Il servizio mensa, dunque, è salvo. Anche se si dovrà aspettare almeno una settimana tra procedure burocratiche per l’affidamento temporaneo e l’organizzazione materiale del servizio. Ma andiamo con ordine. A svegliarsi con l’angoscia di restare fino a metà aprile senza pasti a pranzo, sono stati venerdì mattina gli studenti dell’ateneo aquilano, che usufruiscono della mensa nei poli di Roio, Coppito, Pile e nella residenza universitaria Campomizzi, dopo la scadenza – a dicembre – del contratto della ditta napoletana “Slem”. Poi, con un affidamento diretto (per un costo di 40mila euro), era subentrata la ditta Vivenda, che avrebbe dovuto coprire il servizio fino all’indizione della gara d’appalto europea per il nuovo affidamento. Gara europea, in quanto riguarda un importo superiore ai 207mila euro, per la quale servono 60 giorni circa e poi il tempo tecnico per organizzare il servizio. Insomma un periodo inconcepibile per migliaia di studenti (circa mille al giorno i pasti serviti, per un totale di 20mila al mese), coloro che costituiscono il futuro della rinascita della città. In attesa della pubblicazione del bando europeo, però, l’Adsu avrebbe dovuto intanto espletare l’iter per affidare temporaneamente ad altre ditte il servizio mensa. Iter mai sbloccato, tra le proteste degli studenti, per un pasticcio che ha portato alle dimissioni dell’ex direttore. Ora una nuova fase, su impulso del governatore D’Alfonso e della neo dirigente. Sarà proprio quest’ultima che domattina avvierà la procedura necessaria per il cottimo fiduciario, ossia una formula particolare di contrattazione, che permetterà di “chiamare” 5 ditte locali tra le quali scegliere quella che gestirà il servizio mensa sino all’espletamento della gara europea. Entro i primi giorni della prossima settimana, dunque, la mensa tornerà nella sua piena funzionalità e gli studenti potranno tirare un sospiro di sollievo dopo settimane di apprensione. Proteste c’erano state davanti al consiglio regionale lo scorso 25 novembre, seguite da un incontro con la Regione in cui avevano avuto promesse e speranze. Una buona notizia soprattutto per i ragazzi ospitati nella residenza ex caserma militare della Campomizzi, dove per norme di sicurezza molto stringenti gli studenti non possono farsi nemmeno un caffè. Si risolve, così, una vicenda che avrebbe inciso sulla qualità della vita degli studenti universitari, soprattutto quelli fuori sede, la cui responsabilità per i rappresentanti dell’Unione degli studenti universitari, sarebbe stata tutta della politica e delle istituzioni negligenti.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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