Ripartono da zero le indagini sul misterioso episodio della notte di capodanno a L’Aquila, quando due colpi di arma da fuoco vennero esplosi all’indirizzo della abitazione della giornalista Daniela Braccani. L’incidente probatorio di martedì scorso ha infatti allontanato i sospetti dai tre indagati per tentato omicidio. Si tratta di due donne ed un uomo imparentati tra loro. Quest’ultimo è un ex collega di lavoro della giornalista, mentre le altre sono dipendenti di un istituto privato di vigilanza de L’Aquila. A scagionare il terzetto gli accertamenti della balistica sulle armi in dotazione, messe in relazione con i bossoli rinvenuti sul luogo degli spari. Dunque nessun riscontro oggettivo è emerso in aula rispetto alla pista dei rancori personali che le indagini avevano imboccato nelle scorse settimane. Resta dunque ancora fitto il mistero sui fatti della notte di S.Silvestro, quando un colpo di pistola sparato dalla strada infranse i vetri della porta finestra della sala da pranzo e si conficcò nel muro mentre un altro colpì una serranda di casa Braccani. La giornalista era in casa a festeggiare il nuovo anno con i genitori, il fratello e la fidanzata di quest’ultimo, e solo casualmente in quel momento nessuno si trovava nella sala da pranzo. Scagionati i tre indagati, l’episodio resta in ogni caso slegato da vicende di criminalita’ organizzata, ripetono gli investigatori che continuano ad escludere anche riferimenti all’attività giornalistica svolta dalla Braccani.

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