Possiamo puntare ad una previsione meteorologica mensile o stagionale affidabile? Più in generale, dove si colloca l’orizzonte previsionale? A due settimane o oltre? Ne parlerà nel corso del seminario dal titolo “The forecast skill horizon”, in programma giovedì alle ore 15.00 all’Università de L’Aquila, Roberto Buizza , Direttore della Divisione Predicibilità del Centro Europeo per la Previsione Meteoreologica a Medio Termine (ECMWF) cheintrodurrà il concetto di “Forecast Skill Horizon” (FiSH) e illustrerà come la lunghezza del FiSH è calcolata per previsioni locali e istantanee e previsioni mediate su volumi quadridimensionali.
I risultati degli anni settanta e ottanta ci hanno portato alla conclusione che fosse possibile arrivare ad un limite di due settimane per una previsione istantanea e locale e che la previsione mensile dovesse rimanere un sogno. Al contrario gli ultimi venti anni hanno visto centri come l’ECMWF (European Centre for Medium Range Weather Forecast) estendere il limite delle due settimane grazie ad una combinazione di componenti migliorate dei modelli e degli algoritmi usati per stimare gli stati iniziali e quelli di previsione, l’utilizzo di migliori osservazioni e l’adozione di griglie più strette. I processi atmosferici si sono fatti più realistici, e i processi oceanici, gli aerosol e le specie chimiche incluse nei modelli di previsione. Gli algoritmi sono stati aggiornati prendendo in esame tutte le possibili fonti di incertezza.
Questi progressi hanno permesso l’estensione della previsione numerica di ensemble fino alla scala sub stagionale e stagionale e previsioni affidabili sono oggi rilasciate con settimane di anticipo. Finora comunque, a nostra conoscenza, non c’è stata una investigazione sistematica e consistente di dove si trovi l’orizzonte affidabile di previsione, guardando un certo numero di variabili, di aree e campi di variabili mediate su volumi di spazio tempo quadri dimensionali.
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