L’Aquila, serve chiarezza. E occorre decidere. Pagliari resta?

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laquila calcioREDAZIONE – Analisi e riflessioni sul momento dell’Aquila calcio. Due punti su tre gare giocate è un risultato poco edificante ma l’inizio di campionato ha mostrato tanto equilibrio e lascia spazio a recuperi stile Lecce lo scorso anno a patto che si inverta la rotta e subito. Primo aspetto fondamentale: chiarire la situazione con il tecnico Giovanni Pagliari. L’allenatore di Tolentino in 16 mesi ha vinto e dimostrato: questo è un dato di fatto indiscutibile. E’ poco carino metterlo in discussione dopo sole tre giornate ( perchè confermarlo allora? ) ma la società ha il diritto sacrosanto e il dovere di prendere le decisioni che ritiene più giuste. Appunto prendere le decisioni e non aspettare e far passare pericolosamente del tempo. Per evitare di dover rincorrere ancora di più, la decisione va presa prima di Pontedera. Ma che sia quella definitiva e soprattutto condivisa, indistintamente da tutti. O Pagliari resta, e in questo caso la società deve essere compatta e d’accordo ( difficile) sulla scelta oppure Pagliari va via perchè la società ritiene che l’imputato numero uno del momento non facile sia il tecnico marchigiano accusato di non proporre un gioco piacevole. Perchè farlo subito? Semplice. Se non c’è unità d’intenti e condivisione del progetto tra società e allenatore ( cosa chiara e lampante in questo momento) i giocatori lo notano e magari qualche escluso eccellente potrebbe sentirsi inconsciamente protetto perchè nota la non fiducia nei confronti dell’allenatore. Come dire: sono escluso da un allenatore delegittimato dalla società. E Pagliari va a perdere quella che è la sua caratteristica vincente: pugno duro con spogliatoio compatto e gruppo che da il 110%. E questo è inammisibile. La prima regola è fare squadra: società, staff tecnico, giocatori devono parlare tutti la stessa lingua .Prevista una riunione chiave: che si prenda una decisione e che sia quella definitiva. 

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