L’Aquila: Calvano all’Albinoleffe. Gli errori da non commettere

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LAQUILA CALCIO STADIO FATTORI1REDAZIONE – Il punto conquistato a Pisa ( potevano essere tre ma va bene così) ha riacceso l’entusiasmo in casa rossoblù e dato una grossa iniezione di autostima. Ascoli nel mirino ( arriveranno 500 sostenitori dalle Marche se dovesse essere concesso l’1+1) ma necessariamente si parla di mercato. Il Perugia spinge per Carcione. Ad oggi l’accordo ancora non c’è tra le società: gli umbri vogliono il prestito gratuito, L’Aquila chiede o il prestito oneroso o la cessione definitiva del calciatore ( che ha il contratto anche per la prossima stagione). La prima scelta per sostituire Carcione in caso di partenza era Simone Calvano, centrocampista di spessore classe 93 di proprietà del Verona e cresciuto nella primavera del Milan. Attualmente è a Lanciano in B ma senza spazio. L’Albinoleffe ha però chiuso con il giocatore. Sul taccuino di Di Nicola restano tanti nomi da sondare con attenzione Nel ruolo di terzino destro piace Sales del Lecce. E poi ci sarà la ciliegina. Sarà un esterno offensivo / trequartista: Pacilli è l’identikt come caratteristiche ma ci sono due club del girone A di prima divisione ( Cremonese in primis)pronti a fare ponti d’oro al giocatore di Torano. Il terzino sinistro Liviero si accorda con la Juve Stabia. La parola d’ordine è duplice: non avere fretta e fare scelte in sintonia con gli obiettivi. Non avere fretta perchè le ultime ore di mercato sono sempre quelle più vantaggiose e non solo dal punto di vista economico. Prendere un giocatore solo per avelo a disposizione con l’Ascoli che senso avrebbe? Meglio una scelta ponderata rafforzata dal fatto che domenica tutto l’organico sarà a disposizione: eventualmente senza Carcione ci sono quattro centrocampisti prontissimi. E poi scelte in sintonia con gli obiettivi. Che senso avrebbe spendere tantissimo per nomi di spessore che pretenderebbero anche un oneroso biennale? L’Aquila non deve avere la presunzione di voler lottare con Lecce, Frosinone e Perugia ma deve avere la consapevolezza di dare il 100% con giocatori funzionali alla causa e che non spacchino un gruppo che ha gia rischiato tanto. Ricordare il 2012 e il 2013 per intenderci. Squadra prima in classifica, Perugia e Catanzaro alle spalle. Con Ianni in panchina il blocco era composto da Simoncini, Garaffoni, Ruggiero, Agnello, Capparella, Piccioni , Improta e Colussi con tanti big infortunati fuori. Il loro rientro e scelte di mercato che puntarono sul nome ( Catinali) incrinarono la serenità del gruppo: l’Aquila fuori dai play off ( oggi Garaffoni, Piccioni e Capparella sono stimati ovunque mentre in quella stagione furono presi come capri espiatori). Stagione 2013: squadra a ridosso del Pontedera, il mercato con nomi importanti ( Ripa) ha portato alla clamorosa spaccatura del gruppo con l’inserimento dell’attaccante nell’11 titolare contro il Campobasso. Questa volta senza i capri espiatori dello scorso anno ma con lo stesso risultato: stagione che stava scappando via prima dell’intervento magistrale di Ercole Di Nicola con il provvedimento a Iannini e dell’arrivo con tanto di miracolo annesso di Giovanni Pagliari. Stagione in corso. Squadra prima in classifica, Zaffagnini titolare e qualcuno si risente. Trascina con se altri del gruppo ( i quattro scontenti) e l’armonia viene meno: morale della favola Gubbio, Nocerina e Frosinone passeggiano contro l’Aquila e addio 9 punti.  Prima del pugno duro di Pagliari che a Catanzaro è stato drastico. Ricordare queste situazioni serve per non volere a tutti i costi il nome altisonante ma per cercare il giocatore funzionale: giovane, forte e che dia il 100% in ogni situazione. La garanzia è sempre il duo Di Nicola – Pagliari.

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