L’AQUILA – Sette ore è durato l’interrogatorio dell’ex prefetto de L’Aquila Giovanna Iurato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza a Napoli. La Iurato è stata ascoltata dal gip Claudia Picciotti che dovrà decidere sulla richiesta di interdizione dai pubblici uffici
avanzata dalla procura di Napoli. La Iurato, insieme all’ex vicecapo della polizia Nicola Izzo,
secondo l’accusa avrebbe esercitato pressioni per far assegnare l’appalto da 37 milioni di euro per la realizzazione del Cen di Napoli (il centro di elaborazione nazionale) a un raggruppamento
di imprese guidato dalla Elsag Datamat, del gruppo Finmeccanica. All’interrogatorio hanno partecipato anche i pm titolari dell’inchiesta, Vincenzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli. A quanto si è appreso, la Iurato – chiamata in causa in qualità di direttore dell’Asse 1 dei fondi Pon sicurezza – ha negato ogni addebito. Assistita dagli avvocati Claudio Botti e Renato Borzone, il prefetto ha
sottolineato la complessità della procedura ed ha spiegato che se vi possono essere stati errori ma nessun illecito. La Iurato ha evidenziato in particolare il problema dei tempi, in quanto il ritardo nell’assegnazione dell’appalto avrebbe comportato la perdita del finanziamento dei fondi europei.
Prima che iniziasse l’interrogatorio, gli avvocati Botti e Borzone hanno ribadito la questione della competenza territoriale che, secondo una pronuncia della procura della Cassazione relativa a una istanza della difesa di Izzo, sarebbe dell’autorità giudiziaria di Roma. Proprio per la questione
della competenza territoriale il prefetto Izzo, che avrebbe dovuto essere interrogato oggi, ha deciso di non presentarsi in procura a Napoli.
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