Ancora una volta il vorace appetito della malavita organizzata è accostato alla ricostruzione del post terremoto a L’Aquila. L’ultima novità arriva dalle intercettazioni relative all’inchiesta della Procura di Napoli che ha dato l’alt alle mire della camorra che aveva intenzione di costruire 100 appartamenti nel capoluogo abruzzese. In particolare il tristemente famoso clan dei Casalesi voleva fare le cose, si fa per dire, per bene. Siccome aveva per le mani solo aziende edili del sud e poiché bisogna esibire ferree certificazioni antimafia, indispensabili per poter lavorare nella ricostruzione, ecco l’idea di trovare un’azienda della Toscana per poter bypassare il problema. Il tutto lo si evince da una serie di intercettazioni tra un avvocato di S. Maria Capua a Vetere ed un imprenditore campano che da molti anni lavora in Versilia. Le indagini degli inquirenti puntano anche ad accertare se i casalesi abbiano in qualche modo contattato qualcuno a L’Aquila per favorire il loro piano criminale. Una vicenda, questa, che conferma che sulla ricostruzione non si può assolutamente abbassare la guardia anche e soprattutto in considerazione del fatto che attraverso la ricostruzione passa il futuro del territorio aquilano.

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