(Di Federico Di Luigi). Per i prossimi tre anni la Asl di Teramo verserà nelle casse della diocesi Teramo-Atri 5.000,114 euro al mese per ricevere l’assistenza religiosa e il servizio di cappella negli ospedali provinciali. Una situazione definita allucinante ed inaccettabile da parte della Cgil teramana che ha annunciato la richiesta immediata alla Asl di ritirare la convenzione. Secondo il segretario Provinciale Amedeo Marcattili questo è un servizio che i sacerdoti, essendo già stipendiati, dovrebbero effettuare in maniera gratuita e non a carico di tutti i cittadini. La convenzione riguarda gli ospedali di Sant’Omero, Giulianova e Atri e prevede il servizio di assistenza religiosa cattolica. Viene designato un sacerdote per ogni presidio ospedaliero che garantisca il servizio h24 “mediante la celebrazione quotidiana della Santa Messa, l’amministrazione dei Sacramenti, l’assistenza spirituale quotidiana ai pazienti e del personale del servizio sanitario nazionale, la catechesi, l’organizzazione delle attività pastorali e culturali-religiose”. Inoltre “il cappellano dovrà essere sempre reperibile per poter prestare in qualunque momento l’opera propria del suo ministero”. A carico della Asl invece, oltre agli euro, anche la pulizia della cappella e della sagrestia. All’articolo 12 della convenzione si specifica che “il predetto corrispettivo sarà erogato previa attestazione del servizio effettivamente svolto da parte delle direzioni sanitarie”.
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