La Gea Sport World abbraccia anche il Perscara. Dopo Roma, Londra e Dubai, Gea World si presenta anche New York dove intende svolgere la sua attività prevalentemente incentrata su marketing, eventi e sviluppo della internazionalizzazione dei club europei, in particolare italiani, negli Stati Uniti.
Luci soffuse, flute di champagne e stuzzichini raffinati. E ancora, imprenditori, avvocati e finanzieri, prevalentemente italiani o con origini italiane. E’ questo il clima respiratoi all’Ibis Lounge sulla 50esima strada, ristorante in cui Alessandro Moggi, presidente, e Carlo Oggero, general manager, hanno presentato la società e il loro progetto sull’internazionalizzazione del brand insieme al project manager del Calcio Catania, Alessio Ivol.
Ad America24 il presidente Moggi – il figlio di Luciano, l’ex dg della Juventus implicato negli scandali di Calciopoli – ha spiegato che “Gea ha deciso di puntare sul Catania Calcio, perché la squadra ha una fan base con più di 500.000 tifosi e molti altri sparsi per il mondo, la maggior parte negli Stati Uniti. Appassionati che si vuole coinvolgere sempre di più nelle attività della società. Inoltre, ha un settore giovanile molto promettente e un impianto sportivo all’avanguardia”.
Il club siciliano non è però l’unico con il quale Gea World ha firmato un contratto per la valorizzazione del brand. “Anche con il Pescara, che conta un’importante fan community in Canada, è stato raggiunto un accordo”, ci ha detto il presidente Moggi. Stando a quanto ci ha spiegato, Gea World sta mettendo a punto analoghe collaborazioni con diverse squadre italiane ed europee.
Moggi ha fatto intendere come la promozione del marchio di una squadra stia diventando sempre più indispensabile nel mondo del calcio. “A differenza dei team italiani, i grandi club europei come Barcellona, Real Madrid, Manchester United e Bayern Monaco, avevano capito l’importanza dell’internazionalizzazione del proprio brand a livello internazionale più di 20 anni fa”. Ecco perché mentre il calcio a livello europeo progredisce, le squadre del campionato italiano si trovano sommerse dai debiti e impossibilitate a spendere le grandi cifre che servirebbero per tornare ad essere competitive.
“Strategie che non sono solo appannaggio dei grandi club. Prendiamo ad esempio lo Swansea, club di una piccola città inglese, che in pochi anni è passata dalla Serie C alle Premier, facendo crescere il proprio fatturato da 2 a 119 milioni proprio realizzando una progettualità analoga a quella dei principali club europei”.
Moggi ha concluso non nascondendo le difficoltà che aspettando Gea World e in generale gli operatori del soccer negli Stati Uniti. “Qui il calcio, anche se è lo sport che è cresciuto di più negli ultimi dieci anni, non è ancora tra i più diffusi, non viene promosso molto tra i ragazzi e nei college non danno ancora borse di studio come invece fanno con football e basket. Ritengo che la crescita del soccer proseguirà e sono certo che il sistema americano avrà sempre più bisogno del know how europeo per diventare competitivo a livello nazionale e top club”.
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