A due mesi dall’avviso di conclusione delle indagini sull’utilizzo dell’auto blu e sulla promozione dell’urologo Corrado Robimarga la Procura di Teramo chiede il rinvio a giudizio per il manager della Asl Giustino Varrassi accusato di peculato, truffa e abuso d’ufficio. Il pm Davide Rosati ha firmato infatti la richiesta di rinvio a giudizio per il direttore generale della Asl Varrassi, il suo autista e sei dirigenti dell’Azienda sanitaria, mettendo in tal modo un punto fermo sulle prime due inchieste aperte lo scorso anno sulla gestione dell’azienda sanitaria, riunite successivamente in un unico procedimento. La parola ora spetta al gip che già nei prossimi giorni potrebbe fissare la data della relativa udienza preliminare. Sul tavolo due diverse inchieste. La prima è quella relativa all’utilizzo, da parte del direttore generale e del suo autista, dell’auto blu. Auto che secondo l’accusa, Varrassi avrebbe utilizzato più volte per attività private. La stessa cosa, per la Procura, avrebbe fatto anche il suo autista, Giovanni Lanci. Oltre 600 viaggi ritenuti illegittimi che avrebbero prodotto un danno economico per la Asl di circa 3000 euro di pedaggi autostradali e circa 5mila euro per il carburante. Accuse gravi, il cui primo banco di prova sarà quello dell’udienza preliminare. Udienza dove il gup dovrà esprimersi anche in merito alle accuse mosse al manager ed alcuni suoi collaboratori nell’ambito dell’altra inchiesta, quella relativa alla promozione dell’urologo Corrado Robimarga. Promozione avvenuta in un momento in cui il medico era già stato indagato per peculato e truffa inchiesta, lo ricordiamo, che lo vede davanti al gup per un processo con rito abbreviato. Il Pubblico Ministero Rosati contesta sia la sospensione del procedimento disciplinare a carico di Robimarga che la legittimità dell’affidamento allo stesso della direzione dell’unità di urologia endoscopica di Giulianova.

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