“La Sixty non è fallita e investe sul rilancio”

DELLI CARRI

sixty“La Sixty non è fallita, ma si trova in concordato preventivo, approvato da creditori ed omologato dal tribunale”: recita così la nota inviata dalla Sixty distribution srl, inoltrata anche alla nostra redazione per fare chiarezza sulle notizie diffuse all’indomani dell’esito del vertice romano, tenutosi nei giorni scorsi presso il ministero dello sviluppo economico. Dunque niente vesti stracciate, ma solo una nuova veste per chi di abbigliamento ha fatto una missione aziendale.
“Stiamo lavorando intensamente e con significativi investimenti al rilancio sul mercato nazionale ed estero”, si legge ancora nella nota dell’azienda tessile. “La nostra società ha concluso un accordo con le rappresentanze sindacali e ne ha pienamente rispettato i relativi obblighi in termini di possibilità di riassorbimento dei lavoratori in esubero”.
Il messaggio è chiaro e non lascia dubbi: trasferita alla Sixty Distribution, l’azienda tessile è tutt’altro che fallita e sceglie invece di investire sul rilancio del marchio, restituendo speranza ai 256 dipendenti dello stabilimento teatino di via Piaggio, attanagliati dallo spettro della cassa integrazione in proroga, il cui termine ultimo è previsto per l’11 ottobre.
“Pur rendendoci conto che possono essere frutto di semplificazioni di altrui dichiarazioni”, si legge ancora nella nota, talune “affermazioni non corrispondono alla verità dei fatti e ledono in maniera significativa la nostra immagine commerciale nei confronti dei clienti, dei fornitori e del mercato e sono gravemente denigratorie e pregiudizievoli”.
Perché la Sixty non è affatto fallita e investe sul rilancio.

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