A distanza di 18 anni dalla storica visita all’Università “G. d’Annunzio” di Mons. Luigi Giussani fondatore del Movimento “Comunione e Liberazione” e a poco meno di dieci anni dalla sua scomparsa, la sua straordinaria eredità raccontata di fronte all’immensa platea dell’auditorium del Rettorato nei giorni scorsi da chi lo ha conosciuto o, anche senza conoscerlo, ha detto si alla sua proposta di vivere il cristianesimo attraverso un’esperienza totalizzante. L’occasione data dalla presentazione del libro di Alberto Savorana “Vita di Don Giussani” e colta al volo dall’ex rettore Uberto Crescenti che, esattamente come 18 anni fa, ha voluto porre a tema l’esperienza di Comunione e Liberazione: “Esattamente come 18 anni fa – ha detto Crescenti – l’Università ha smarrito la sua principale vocazione, quella di formare l’uomo. Don Giussani, al contrario, prendendosi cura del destino di milioni di giovani, creando un Movimento che in 60 anni si é sparso in tutto il mondo, ci da testimonianza di come sia importante rimettere al centro la persona nel suo quotidiano rapporto con il Mistero.” L’incontro é stato caratterizzato anche dagli interventi di Don Umberto Fantoni delegato dell’Arcivescovo di Chieti Mons. Bruno Forte; Gabriella Mincione docente dell’Università; il professor Alessandro Cama moderatore e lo stesso autore Alberto Savorana. La grande sfida vinta da Don Giussani é quella di una proposta educativa, hanno in qualche modo ricordato tutti, attraverso la riscoperta della propria umanità come esigenza di amore, giustizia e verità nel rapporto quotidiano con Cristo come risposta alle domande ultime dell’uomo.