video » Lavoro – La CGIL e la crisi nel teramano

cgilSe qualcosa si muove accade molto lentamente. E con scarsi risultati. Accade ad esempio che se qualche impresa (poche) decide per nuove assunzioni lo fa applicando spesso i contratti più flessibili, ad esempio quelli di somministrazione, 280 nel primo trimestre 2013, al posto dei contratti a progetto in scadenza e senza neppure recuperare tutti i posti di lavoro persi in precedenza. Oppure accade che l’industria manifatturiera di questa provincia, una volta il fiore all’occhiello e il locomotore dell’Abruzzo produttivo, segni il “punto zero” alla voce investimenti con un arretramento che non risparmia nessun comparto e che travolge anche il settore delle costruzioni. Accade anche, per restare sul concreto, che mentre in Abruzzo il valore aggiunto pro capite è pari a 19mila euro, quello della provincia di Teramo si ferma a 18.400 euro a testa. E’ dunque per discutere di questo ed altro, dei problemi del territorio e di quel che accade fuori e dentro la Cgil, che la Camera del lavoro teramana ha riunito oggi i suoi quadri e i suoi delegati provinciali in un attivo con la partecipazione di Elena Lattuada, della segreteria nazionale.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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