Le Istituzioni in campo al fianco della Thales

IMG 0118Giù le mani dalla Thales di Chieti Scalo, presidio strategico fondamentale del Polo Tecnologico non solo abruzzese, ma di tutto il centro Italia. Lo ribadiscono con forza le Istituzioni che hanno risposto presente all’appello dei sindacati rispetto alla voce, non ancora confermata, ma molto fondata, della chiusura dello stabilimento teatino a vantaggio dell’insediamento di Sesto Fiorentino. Nell’assemblea pubblica di questa mattina, davanti alla stragrande maggioranza dei circa 100 lavoratori Thales, il sindaco di Chieti Di Primio ed il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, hanno ribadito che é finito il tempo della mera solidarietà, bisogna difendere con le unghie le eccellenze del territorio. Tra queste la Thales che si occupa della Divisione difesa attraverso la produzione di sistemi tecnologici sofisticati, tra i quali particolari sonde che individuano zone oggetti di contaminazioni batteriche, o altre capaci di effettuare un monitoraggio capillare in aree sottoposte ad emergenze di varia natura. Tra i clienti il Ministero della Difesa e degli Interni, ma anche la Protezione Civile, le Forze Speciali ed i Vigili del fuoco.” La Thales di Chieti Scalo – sottolinea tra l’altro Simone Di Nisio della Rsu – é l’unica azienda del gruppo in Europa ad avere tutte le certificazioni e rappresenta un prestigio assoluto per tutto il gruppo Thales Italia anche per le competenze accumulate in tutti questi anni.” Al momento nessuna comunicazione ufficiale circa la paventata chiusura, ma – ribadiscono i sindacati – il silenzio é ancora più irritante ed é questo muro che va buttato giù con l’aiuto anche della Regione e da questo punto di vista Lolli ha assicurato che farà di tutto per sollecitare i vertici ad una maggiore chiarezza, rigettando con forza qualsiasi ipotesi di trasferimento di mezzi e forza lavoro in Toscana. 

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