L’AQUILA – Brinda il Forì per una salvezza che si avvicina, alza definitivamente bandiera bianca L’Aquila che perde 2-0 e che si prende tutti i fischi di un Fattori vuoto numericamente ma terribilmente carico di rabbia per come è andata una stagione che poteva e doveva regalare un finale completamente diverso. Il Copione è lo stesso di Pistoia: L’Aquila gioca un buon calcio, ordinato e propositivo ma si scopre troppo e la linea difensiva viene facilmente punita dal contropiede ospite una volta per tempo per la firma in calce del più classico dei risultati. Zavettieri sorprende tutti lasciando fuori Del Pinto, Sandomenico, Pozzebon e Virdis per un 4 2 3 1 che rilancia perpetuini in mediana, Gotti in difesa e Perna in attacco con Corapi a supporto. L’Aquila gioca e il Forlì punisce in contropiede con Docente che raccoglie un invito dalla destra e fredda Zandrini. L’Aquila meriterebbe il pari ma Perna sciupa da due passi poi sul finire di tempo Pacilli pennella ma il palo dice no. Ripresa,sempre l’Aquila a fare la partita, qualche protesta per un presunto contatto on area su Corapi ma Colarossi fa continuare, Zavettieri gioca la carta Sandomenico per un 4 4 2 più offensivo ma il Forlì in contropiede punisce ancora: Melandri corre che è una meraviglia, tocco elegante e Zandrini è superato. Due stoccate, una per tempo, tirate mentre i rossoblù provavano a farsi belli in mezzo al campo, senza ricordarsi che la sostanza conta e conta tanto. Quella sostanza che fino allo scorso anno catturava fischi ma che alla fine, contro il Pisa nei play off, portò 5000 persone e gli applausi a scena aperta di una città che si era come d’incanto innamorata del calcio. Oggi allo stadio erano 500 e tutti in piedi a fischiare. Ci sarà un perchè. Chi deve programmare il futuro si chieda il motivo.
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