“Lettere a Flavio”: Il viaggio epistolare di Irene

lettereaflavioCi sono mille modi per intraprendere un viaggio; in auto, in treno, solcando i mari a bordo di una nave o penetrando le nuvole seduti comodamente nella cabina di un aereo. C’é poi un modo ancora più intimista e vero di mettersi in cammino, e per questo é sufficiente una penna, un quaderno di colore blu e sulle spalle il bagaglio dei propri ricordi. A fare questo affascinante viaggio c’invita tutti Irene, pseudonimo di una scrittrice pescarese, con il suo romanzo “Lettere a Flavio”, edito da Ianierieditore. Un lungo e sofferto percorso attraverso i sentieri di un grande amore durato cinquant’anni a cercare i tanti scorci distrattamente ignorati come se un mezzo secolo non sia stato abbastanza per conoscere il senso delle cose, delle proprie cose, ma soprattutto della natura di un legame cosi apparentemente solido ma che emerge in tutta la sua intima fragilità. La protagonista decide di stare di fronte al dolore per la perdita del suo uomo riscoprendo un nuovo modo per sentirne la presenza: ogni fine giornata, seppure stanca per una quotidianità resa più pesante da un’assenza, prende la sua penna, apre il suo quaderno e scrive al suo Flavio, senza mai cadere nel retorico o nel commemorativo, anzi con una profonda sincerità e laltà con se stessi. Ne scaturisce un amore difficile fatto di carezze non date  e parole non dette, di sentimenti mal espressi e di una consapevolezza drammatica che emerge solo ora, grazie proprio alla scrittura di queste lettere: un male oscuro che esplode solo alla fine con il suo cinico fragore, ma che ha sempre, in modo latente, caratterizzato gli anni felici e meno felici di una lunga storia d’amore, come una sorta di terzo incomodo senza che l’uno o l’altro sia stato mai capce di farci i conti. Eppure questo legame così fragile ha resistito e attraverso questo viaggio epistolare si é reso ancora più granitico a dimostrazione di come il bisogno d’amore, come prioritaria esigenza del proprio cuore, non può che passare attraverso la totale adesione alla realtà data e per questo vissuta senza rassegnazione, ma dicendo ogni giorno si, perchè mossi da un certezza nonostante tutto.

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