video » Licenziata per un panino, per il giudice é giusta causa

aulatribunaleUn caso che aveva fatto discutere e che era stato affrontato anche in una puntata della rubrica “Dentro la Tempesta”, quello di una 50enne di Giulianova licenziata per aver mangiato un panino durante l’orario di lavoro, sottraendo il prodotto dagli scaffali dell’ipermercato in cui prestava servizio. Ieri la sentenza del giudice che probabilmente farà ancora più discutere: “Il licenziamento é legittimo perchè ha mangiato il panino gettando successivamente i codici a barre identificativi dei prezzi e della merceologia dei prodotti prelevati e consumati, così tentando di eliminare ogni elemento identificativo della merce sottratta”. Una leggerezza pagata a caro prezzo dalla lavoratrice che dopo 14 anni di servizio inappuntabile si ritrova senza lavoro a 50 anni: “Non può essere considerato questo un furto perchè la dipendente ha fatto tutto sotto gli occhi di tutti ed i codici a barre dei prodotti potevano essere in qualsiasi momento recuperati dal cestino – precisa il suo avvocato Gabriele Rapali. Si sarebbe potuto incorrere in un primo effetto della Riforma Fornero dell’Art.18 nel passaggio in cui si prevede comunque la risoluzione del rapporto di lavoro anche se il Giudice non rilevasse gli estremi per la giusta causa, ma in questo caso il giudice del lavoro del Tribunale di Teramo Alessandro Verrico é andato oltre: “Risulta evidente che, nel caso di specie – scrive il giudice – a prescindere dalla sussistenza di specifiche declaratorie contrattuali, si versa chiaramente in ipotesi di giusta causa di licenziamento.” Riforma Fornero che, al contrario, potrebbe tornare utile proprio agli avvocati della lavoratrice, i quali, impugnando la sentenza, possono ricorrere al tribunale del riesame nella speranza di un ribaltamento della sentenza.


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