Logo cancellato: d’Annunzio diventa un “caso” nazionale

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gabriele-d-annunzio a3 2 news imgD’Annunzio diventa un caso nazionale: la cancellazione da parte del sindaco del Pd Alessandrini del Logo del Comune con l’effigie del Vate, voluto dalla precedente amministrazione di centrodestra, ha innescato un vespaio di polemiche approdate anche in cronaca nazionale. La “questione di sobrietà”, con il ritorno allo stemma istituzionale, invocata dal Primo cittadino di Pescara, non convince tutti, in particolare Giordano Bruno Guerri, studioso e conoscitore di d’Annunzio nonché consulente della giunta Mascia che sulle pagine del quotidiano “Il Giornale”, scrive: ” Secondo i dati diffusi da Google, d’Annunzio nel 2013 è stato, dopo Dante, il poeta italiano più cliccato del mondo. Tutti risultati raggiunti anche grazie alla città di Pescara. Che senso ha rinunciare a questa vantaggiosa identificazione, per una città – bella quanto vuoi, dinamica quanto vuoi – che gran parte degli Italiani confonde con Pesaro e Ancona?” Il deputato abruzzese del Nuovo Centro Destra, Paolo Tancredi, capogruppo della Commissione Cultura alla Camera va giù duro: “Come Sindaco è forse troppo presto per giudicarlo. Ma come conoscitore della letteratura e dalla storia del personaggio più celebre della sua Città, se non dell’Abruzzo, il giudizio sul sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, è inequivocabile: bocciato”. Ed anche una delle più apprezzate interpreti e studiose degli scritti dannunziani, Franca Minnucci, scrive sul suo profilo FB di essere rimasta senza parole. “Non mi scandalizza, anche se non condivido, che si voglia togliere e tornare alla vecchia immagine e logo di Pescara, trovo , invece grave che il sindaco dica che il fatto di avere una città legata ad un personaggio della storia del ‘900 molto discutibile, sia una cosa che lo vede perplesso. Trovo questa affermazione offensiva per la città tutta”. Dalla parte di Alessandrini, l’assessore Paola Marchegiani che in una nota scrive: “Come opposizione contestammo nel 2010 l’annunzio trionfalistico e l’uso personalizzato a fini di propaganda del nuovo logo di Pescara Città dannunziana. Tra l’altro, senza stare a sottilizzare, l’aggettivo ‘dannunziano’ si sarebbe dovuto scrivere con la d minuscola”, puntualizza l’assessore. “In sintesi quel logo è il frutto di una mal riuscita operazione di propaganda, mascherata dall’omaggio al Vate. Diversamente – conclude – Marco Alessandrini con sobrietà restituisce alla città semplicemente il suo stemma di sempre.” E i cittadini che ne pensano? Commenti si susseguono su FB, tra tutti ce n’è uno molto pragmatico ed eloquente: “Vorremmo che sul logo del Comune – scrive un Pescarese doc come si firma – ci fosse, ogni giorno, il volto diverso di uno di noi, per ricordare agli amministratori, detrattori e sostenitori di d’Annunzio, che queste polemiche lasciano il tempo che trovano, che i problemi sono altri e sono quelli dei cittadini stessi, perché, come scriveva il Vate, ‘Io ho quel che ho donato’ … appunto.”

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