M5S: “Nuova gara d’appalto per la filovia”

distretto montano

filoviaIl Movimento 5 Stelle di Montesilvano pone l’accento sulle criticità tecnico-economiche legate al progetto della filovia. Nel 2014 la società olandese APTS, che partecipava alla realizzazione dell’opera, è stata dichiarata ufficialmente fallita dal tribunale olandese. La società, che sviluppava impianti di trasporto pubblico locale tecnologicamente innovativi, ha ottenuto “risultati disastrosi”. Nella nota dei pentastellati viene ricordato che a Douai (Francia) sono stati ritirati dalla circolazione dieci veicoli per la mancata omologazione del sistema di guida magnetica in dotazione, a Istambul (Turchia) 50 mezzi sono stati rottamati per gravi problemi tecnici e nella stessa Olanda sono stati ritirati 8 veicoli su 10, sempre per problemi tecnici. “Ci chiediamo – afferma Manuel Anelli, capogruppo del 5 Stelle al Comune di Montesilvano – come sia possibile che il CIPE, il 28 gennaio 2015, a distanza di due mesi dalla notizia ufficiale del fallimento della società che si è aggiudicata il bando di gara europeo del 2006, abbia autorizzato il finanziamento di 24,9 milioni di euro affinché si completi il sistema proposto, mentre viceversa lo Stato olandese ha preteso la restituzione immediata di 5,5 milioni di euro elargiti per sostenere finanziariamente un brevetto poi fallito nella sperimentazione su strada. Il Phileas di Pescara è risultato vincitore, rispetto ai mezzi forniti dalle altre ditte concorrenti partecipanti al bando di gara europeo, per le sue caratteristiche di guida elettronica vincolata immateriale in dotazione al veicolo. Un sistema così detto intelligente che avrebbe dovuto garantire una buona velocità commerciale di percorrenza su un tracciato dedicato, che però sembra non presentare la larghezza minima richiesta dal Codice della Strada. Il mezzo richiede, ai fini della sicurezza di passeggeri, ciclisti e pedoni, la presenza di un sistema di controllo alla guida che simuli l’effetto rotaia immateriale e gestisca, nel frattempo, il passaggio dei due veicoli sia in corrispondenza delle fermate, sia nei possibili contatti frontali durante la marcia (i mezzi arrivano a misurare in larghezza tre metri con gli specchi laterali). Per questo motivo, sono stati previsti dei cilindri o boe magnetiche da ancorare ad un fondo stradale opportunamente stabilizzato, in cemento armato rinforzato, secondo le prescrizioni della stessa ditta costruttrice, che avrebbero dovuto essere letti dal computer di bordo dell’autobus come markers segnaletici della rotaia immateriale. Una guida intelligente chenon ci risulta essere stata mai omologata dal ministero dei trasporti di nessuno dei Paesi ove tale sistema è stato vanamente sperimentato su strada. Lo stop alla produzione dei mezzi in Olanda dovrebbe rimettere in discussione tutte le previsioni errate e la stessa praticabilità del progetto ventennale. A parere della stazione appaltante GTM, l’appaltatore potrebbe proporre, in alternativa, un mezzo sostitutivo equivalente, in conformità all’art. 37, comma 19, del codice degli appalti. Ma ad oggi la situazione in merito alla sostituzione del mezzo non è ancora chiara. C’è una fase di stallo per la difficoltà a trovare un veicolo “alternativo equivalente” con le caratteristiche tecniche del Phileas necessarie a mantenere i finanziamenti di cui alla legge n.211/1992. L’unico sistema similare conosciuto, il Civis di Bologna a guida ottica, prodotto dalla Irisbus, è stato bocciato dalla Commissione Ministeriale di Sicurezza, ai sensi del D.P.R. 753/80, col conseguente accertamento da parte della Corte dei Conti di un danno erariale fin qui stimato in 91 milioni di Euro. La ditta appaltatrice, la Balfour Beatty Rail, avrebbe conteggiato in almeno tredici mesi il tempo necessario per la progettazione di un veicolo equivalente al Phileas fallito, termine incompatibile con la normativa vigente. D’altronde proprio il codice degli appalti pubblici, col conforto di una consolidata giurisprudenza amministrativa, a seguito e per effetto del fallimento dell’azienda detentrice del brevetto a produzione esclusiva dominante, che si era aggiudicata il citato bando a rilevanza europea, consentirebbe alla stazione appaltante, la GTM, di poter risolvere il contratto in corso di esecuzione, con addebito dei danni emergenti all’appaltatore gravemente inadempiente. Ci appare quindi incomprensibile – conclude la nota dei cinquestelle – la decisione di ultimare i lavori di un sistema di trasporto ufficialmente fallito. Una nuova gara d’appalto (che eviterebbe peraltro probabili ricorsi) darebbe l’opportunità di scegliere un sistema attuale, flessibile, ecologico e davvero rispondente ai problemi di mobilità della nostra città”.

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