Santa Teresa di Spoltore , Via Arno: 7 palazzine da quattro piani ciascuno ancora oggi alle prese con garages pieni di acqua e detriti, fango e breccia in alcuni punti arrivati fin quasi al primo piano di condomini lì a due passi dal fiume la cui forza intorno alle 14 di ieri ha portato disperazione e panico tra i cittadini residenti di una strada che dicono, ancora oggi, “il comune ( di Spoltore) ha dimenticato”. In fuga all’alba di ieri con le auto verso parenti e amici, poi nel primo pomeriggio di ieri il ritorno a casa:”Rassicurati – ci dicono – dalla pioggia che aveva smesso di venir giù e dalle notizie che circolavano in quartiere del peggio ormai passato. Nemmeno due ore e torna l’allarme evacuzione per cui – ci dice un ciattadino al telefono- ci danno pochi minuti per metterci in fuga senza avere nemmeno il tempo di avvisare qualcuno o portar via un cambio per la notte. Pochi istanti e abbiamo visto l’inferno d’acqua raggiungere come una vera e propria onda del mare garages, scantinati, parcheggi e portoni.Salvi per miracolo ci siamo messi in fuga con l’acqua alle spallle e la disperazione di chi non ha nemmeno idea di dove andare”. Polemizzano con il comune di Spoltore e “con una macchina dei soccorsi confusionaria e superficiale – gridano oggi dicendo- la mano destra non sapeva cosa stesse facendo la mano sinistra”. Non ci sta , invece, il sindaco Di Lorito ad incassare polemiche a suo dire “esagerate vista la portata dell’evento”.”Abbiamo raggiunto ogni angolo dell’abitato, avvisato le aziende e messo in strada uomini e mezzi – ci spiega il primo cittadino- senza andare a dormire e senza lasciare nessuno solo a sè stesso.Chi polemizza forse ha solo addosso la rabbia dei danni e dei disagi che, tuttavia, nessuno poteva evitare”. Continuiamo a girare in zona e troviamo un’azienda trentennale di confezione abbigliamento per conto terzi distrutta: 700 metri quadrati di magazzino con merce e macchinari costosi letteralmente invasi d’acqua e fango che a distanza di 16 ore ancora non si riesce a tirar fuori del tutto.”Siamo disperati, abbiamo perso tutto- ci dice commossa una delle titolari – se non ripartiamo in settimana come possiamo, rischiamo di perdere commesse per centinaia di migliaia di euro!.

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