Il gigante è tornato nel suo letto, le immagini del poderoso e furioso cammino del fiume Pescara verso il mare sembrano passate. Eppure, ora si contano i danni. A Pescara la spiaggia è un grande ricettacolo della quantità ingente di detriti che il fiume ha portato da monte a valle con sé. Alcune zone della città sono ancora a contatto con il fango, come in via Caduti per Servizio dove c’è stato un smottamento del terreno. Operai del’Ater sono al lavoro per consentire ai residenti, almeno di tamponare il disagio. Pochi chilometri più in là, a Spoltore, zona Santa Teresa, la situazione sta tornando lentamente alla normalità. E’ il sindaco Di Lorito a spiegarci che le strade sono riaperte come le scuole. In alcune palazzine si contano i danni e si cerca di salvare il salvabile e il primo cittadino e l’assessore e vice sindaco Rosini, sono in una delle vie più colpite dall’acqua, via Arno, dove i residenti sono stati evacuati prima che la forza dell’acqua potesse travolgerli. “L’allarme è stato dato per tempo – spiega Di Lorito – anzi molte ore prima e si è potuto evitare conseguenze più gravi per questa vera e propria alluvione”. Il sindaco precisa che è possibile reperire sul sito del comune di Spoltore o negli uffici comunali, i moduli per chiedere il risarcimento dei danni. Ci sono trenta giorni di tempo per presentarli.
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STANZIATI ALTRI 900 MILIONI DAL GOVERNo
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