Alle 17 è arrivata l’attesa sentenza dell’udienza preliminare sull’inchiesta “Maremonti”, considerato da molti come ultimo ostacolo giudiziario per l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso dopo l’assoluzione in primo grado al processo Housework.
Il Gup Gianluca Sarandrea ha deciso che tutti gli indagati devono essere rinviati a giudizio. La prima udienza del processo che si terrà davanti al tribunale collegiale di Pescara si svolgerà nel prossimo autunno, esattamente il 6 Novembre. Una data particolare, se vogliamo, perché in quel periodo potrebbero esserci sia le elezioni politiche che quelle regionali.
Dunque, per D’Alfonso, che in questo procedimento comunque ricopre un ruolo marginale, deve nuovamente fare i conti con i giudici. In totale sono tredici gli indagati, tra i quali spiccano l’ingegnere Carlo Strassil, arrestato nell’aprile del 2010; Fabio De Santis, responsabile del procedimento, oltre agli imprenditori Carlo, Paolo ed Alfonso Toto. Tra le ipotesi di reato corruzione, truffa aggravata, falso ideologico, concussione e violazione delle leggi ambientali. Sotto stretta osservazione da parte del Pm Gennaro Varone, le procedure adottate per la realizzazione di un’infrastruttura viaria per collegare direttamente l’area vestina a Pescara. Un appalto cucito addosso ai Toto, secondo l’accusa, con tanto di invasione dell’asse viario nella riserva naturale del WWF per la quale sarebbe stata perfino suggerita la modifica dei confini, con gli enormi piloni riflessi sul suggestivo Lago di Penne. In mattina sono stati sciolti gli ultimi dubbi anche sulle competenze territoriali per alcuni degli imputati, oggi il Gup Gianluca Sarandrea ha anche acquisito una consulenza presentata dal legale di Fabio De Santis in base alla quale la sua firma su un documento sarebbe falsa, il legale ha anche chiesto una perizia del tribunale, ma il Gup non l’ha ritenuta necessaria.

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