Mario Negri Sud- Critiche, interrogazioni e carte in Procura

Pettinari

Negri SudCarte in Procura, a Chieti, per far luce su alcuni passaggi in particolare a partire dalla trasformazione dell’Istituto di Ricerca in Fondazione. A chiedere che la magistratura indaghi e faccia chiarezza sono i sindacati in rappresentanza degli oltre 100 tra ricercatori, amministrativi e co.co.co rimasti a lavorare per il Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro per ben 18 mesi senza un euro di stipendi o rimborsi spese. Sinistra Anticapitalista Abruzzo, intanto, esprime la propria solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori del Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro. “E’ incredibile che, mentre le ricerche scientifiche continuano ad ottenere risultati e ad essere apprezzate in tutto il mondo, la politica regionale abbia deciso di porre fine alla fondazione creata proprio per salvare il Consorzio. La cronaca di questi ultimi giorni ci riporta l’atto conclusivo: il Mario Negri Sud non esiste più, il tribunale ha avviato la procedura per la sua liquidazione finale. Centro destra (al governo della Regione e della Provincia fino a poco tempo fa) e Centro Sinistra (oggi al governo di Regione e Provincia e, fino a poco tempo fa, attiva opposizione nei rispettivi consigli) hanno entrambe la responsabilità politica di quanto sta accadendo. Al di là delle accuse incrociate tra i due grandi schieramenti, quanto sta accadendo denuncia il fallimento di una conversione che chiama in causa tutta la dirigenza politica, che nei mesi scorsi sembra aver quasi abbandonato (ricordiamo gli appelli accorati dei sindacati su questo) l’importantissimo centro di ricerca di Santa Maria Imbaro. Il centro di ricerca Mario Negri Sud è un’eccellenza nazionale e internazionale ed è un baluardo preziosissimo nella analisi e tutela del territorio dal punto di vista ambientale. In questi anni le rilevazioni dell’inquinamento e della “qualità dell’aria” nella Provincia di Chieti sono avvenute soprattutto grazie alle lavoratrici e ai lavoratori del Mario Negri Sud, solo per citare una delle tantissime tematiche che impegnano questo territorio. Alcuni anni fa si è tentato, purtroppo senza successo, di imporre in Abruzzo la VIS (Valutazione d’Impatto Sanitario) per i progetti con impatti ambientali. Uno strumento importantissimo e dalla grandissima potenzialità per la difesa della cittadinanza. Il Mario Negri Sud è in grado di svolgere egregiamente queste valutazioni, donando un grandissimo servizio al territorio e nel contempo ricevendo un forte sostegno, anche economico. Questo è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare. E invece siamo sull’orlo della chiusura definitiva, del tramonto. Ma non è il Mario Negri Sud ad aver fallito bensì l’intera classe politica di questa Regione e di questa Provincia. Come hanno denunciato i sindacati, fiumi di parole e di promesse hanno animato questi mesi; sono state formulate proposte riguardanti forme di sostegno e soluzioni diverse prima, durante e dopo l’ultima campagna elettorale. Ma alla fine si è giunti a questo punto. Tutti gli autori di questi inutili effluvi oratori si sono resi protagonisti di questo ennesimo disastro. Le lavoratrici e i lavoratori del Mario Negri Sud non possono essere lasciati soli e mandati a casa. Chiediamo che vengano rispettati i loro diritti insieme ai diritti del nostro territorio nella certezza che la ricerca scientifica e la tutela ambientale e della salute non siano inutili orpelli ma debbano essere al centro di un’azione che voglia dirsi politica.

Interrogazione di Gianni Melilla (SEL)
Il deputato di SEL Gianni Melilla ha inviato una interrogazione a risposta scritta sul Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro al Ministro della Istruzione, Università e Ricerca, per sapere cosa intenda fare 
per l’istituto di ricerca Negri Sud, prestigioso “centro di ricerche biomediche e farmacologiche sito in Santa Maria Imbaro costituito nel 1980 dall’Istituto Mario Negri Milano e dalla Provincia di Chieti”. 
“Dopo 25 anni di ricerca scientifica sul territorio, l’istituto Mario Negri Sud ha avviato procedura di liquidazione e si tratta di un centro di ricerche che contribuisce al progresso della cultura scientifica, alla formazione di giovani ricercatori ed è riconosciuto a livello internazionale per la qualità dei suoi programmi di ricerca e di alta formazione scientifica. Erano rimasti in meno di un centinaio al Negri Sud. Sono scienziati, ricercatori, borsisti, cococo che da 18 mesi andavano a lavorare senza stipendio. Si era partiti con 240 dipendenti negli anni ’80. Giovani ricercatori attinti dalle menti più brillanti d’Italia e d’Europa. Persone che parlano fluentemente più di una lingua, che scrivono pubblicazioni scientifiche in inglese per le più importanti riviste internazionali di settore, che studiano molecole, cellule tumorali, malattie croniche e rare, scienze ambientali. Molti di loro sono sposati, hanno figli, si sono radicati in Abruzzo. Hanno rappresentato per anni l’eccellenza nel campo scientifico e della ricerca. I commissari liquidatori Carlo Fimiani, Valentina Luise e Giordano Albanese hanno ora 15 
giorni di tempo per effettuare l’inventario di tutto quello che c’è nell’istituto. Macchinari, strumentazioni, provette, faldoni. Il commissario straordinario Luciano Fratocchi che assieme ai sub commissari Gianfranco Attili e Fausto Zulli è arrivato a novembre a studiare la situazione finanziaria della Fondazione per evitare la liquidazione, si è lasciato sfuggire che ci sarebbero diverse manifestazioni di interesse per la struttura”. 
Melilla chiede “Se non intenda convocare le parti sociali , la Regione Abruzzo e gli enti locali per verificare un eventuale piano di recupero della prestigiosa struttura scientifica per non disperdere un importantissimo patrimonio culturale e umano di uno degli istituti di ricerca più importanti per il nostro
Paese”.

 

Sii il primo a commentare su "Mario Negri Sud- Critiche, interrogazioni e carte in Procura"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato


*