Melilla: in pensione a 60 anni per chi assiste i disabili

melilla gianniIl parlamentare di SEL, Gianni Melilla, ha presentato una proposta di legge per favorire l’accesso anticipato al trattamento pensionistico a 60 anni in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili. La proposta si pone come obiettivo la salvaguardia e l’aiuto alle famiglie di soggetti con disabilità riconosciuta al cento per cento. Se la legge 10/1992 rappresenta una conquista importante sul terreno dei diritti di integrazione e assistenza dei disabili, riconoscendo il diritto al vivere sociale e quindi diminuendo i disagi che tale condizione comporta, altre successive leggi riconoscono la centralità della famiglia nelle problematiche connesse alla disabilità. Secondo dati ISTAT, il numero dei disabili è rilevante; ad oggi ha superato i 3,2 milioni di soggetti, dati che secondo il Censis sono destinati ad aumentare nei prossimi anni. L’aver riconosciuto la centralità della famiglia non significa aver cercato di adeguare il sistema alle loro drammatiche esigenze. Da dati medici, conseguiti dopo studi accurati, si evince che chi si prende cura di un familiare gravemente disabile è portatore di forti stress e che, di conseguenza, ha una aspettativa di vita di ben diciassette anni minore degli altri. Ancora più grave è la condizione del familiare / assistente / lavoratore del portatore di disabilità. Questi ha un impegno giornaliero fuori casa; si trova, quindi, nella condizione di doversi assumere in toto il peso dell’ assistenza al di fuori della famiglia che sopperisca alla sua assenza. Anche a livello sociale i problemi assumono dimensioni importanti, in quanto il familiare del disabile grave si ritrova a dover fare una vita socialmente defilata per via del tempo da dedicare al familiare. E’ evidente di quale e quanto possa essere il logoramento fisico e psichico di queste persone. E’ evidente la necessità di una ulteriore legislazione che preveda, per il familiare / lavoratore / assistente di un disabile al cento per cento, la possibilità del pensionamento anticipato, tenendo presente che un disabile al cento per cento non è in condizione di nutrirsi, lavarsi, vestirsi, uscire da solo, ma ha bisogno di una costante assistenza. La proposta di legge di Melilla si pone l’obiettivo di riconoscere a tutti quei familiari di disabili gravi che ogni giorno svolgono attività lavorativa aggiunta alla attività di cura familiare. Con questa proposta il familiare del disabile che ha versato almeno 20 anni di contributi previdenziali, ha diritto di andare in pensione a 60 anni per garantire l’assistenza continuativa al suddetto disabile.

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