video » Fiume Pescara, Mellilla chiede le dimissioni di Goio

melilla-2Chiede senza mezzi termini le dimissioni di Adriano Goio da Commissario straordinario Gianni Melilla, deputato del Sel, che ha messo nero su bianco “il grave sperpero di danaro pubblico che ormai va avanti dal 2006 senza che Goio, incaricato per il risanamento dello stato di salute del fiume Aterno- Pescara, abbia raggiunto un pur minimo livello di miglioramento delle acque che anzi ha visto le stesse passare da sufficiente a scadente”. Di seguito la lunga e dettagliata interpellenza per la quale Melilla attende la replica in Parlamento del Ministro dell’Ambiente.

INTERPELLANZA
Al Ministro dell’Ambiente
per sapere – premesso che:

Il 9 marzo 2006, con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3504, è stato nominato Commissario Delegato Adriano Goio al fine di “fronteggiare la crisi di natura socio-economica-ambientale determinatasi nell’asta fluviale del bacino del fiume Aterno-Pescara.” (O.P.C.M. n. 3504 del 09.03.06)

Per la finalità di cui sopra il Commissario Delegato avrebbe predisposto un apposito programma di interventi che prevedeva: la realizzazione delle opere di regolazione della portata del fiume al fine di assicurare il deflusso minimo vitale nonché consentire l’utilizzo di acque superficiali per usi multipli; la realizzazione delle opere di collettamento degli scarichi civili ed industriali e degli impianti depurativi, nonché l’adeguamento di quelli esistenti, al fine di ridurre il livello di inquinamento; l’espletamento, in via generale, di tutte le altre iniziative comunque necessarie al superamento del contesto emergenziale, con particolare riferimento a quelle funzionali alla sicurezza idraulica ed al ripristino ambientale.

Con riferimento agli aspetti qualitativi come emerge dal rapporto “Il monitoraggio e la prima classificazione delle acque ai sensi del D.Lgs. 152/99” della Regione Abruzzo (2003), il bacino dell’Aterno Pescara può essere classificato come “ambiente inquinato” (III classe di qualità) ed in alcuni tratti anche molto inquinato (IV classe di qualità). Più in dettaglio i campionamenti effettuati sul fiume Aterno prima della confluenza nel Pescara hanno portato a classificare tale tratto in classe III. Una volta che il fiume Pescara riceve le acque dell’Aterno si determina, a valle di Popoli, una III classe di qualità, che rimane per tutto il corso del fiume fino a Ponte Villanova, dove subisce un ulteriore peggioramento, registrando uno stato ecologico di IV classe, fino a Pescara, appena prima di entrare nell’Adriatico. (Fonte Sito Regione Abruzzo)

Nel Gennaio scorso il commissario Goio presenta un progetto relativo alla messa in sicurezza di emergenza (Mise) della megadiscarica dei veleni di Bussi (PE). Il costo è di 4,2 milioni di euro ed è redatto dal professore Quintilio Napoleoni. Il progetto consiste nel posizionamento di una barriera (palancolata) metallica su parte di perimetro della discarica, che si spinge a circa 7 metri di profondità con il fine di impedire il contatto dei terreni inquinati con le acque del fiume Pescara e deflussi sotterranei.

Nel Dicembre 2012 Il Wwf comunica al Ministero dell’Ambiente le sue fondate preoccupazioni e successivamente i tecnici dell’ufficio Rifiuti e Bonifiche della Regione Abruzzo hanno inviato al Ministero dell’Ambiente un testo per integrare il verbale della Conferenza dei Servizi del Ministero.I tecnici nella relazione esprimono le loro perplessità sulla mancanza delle necessarie informazioni specifiche su idrogeologia, stratigrafie e permeabilità. Inoltre nel testo si evidenzia come sia fondamentale definire la direzione di flusso della falda, misurare la conducibilità idraulica del cosiddetto “livello impermeabile” individuato nel sito, verificare il rapporto tra falda e fiume Pescara, escludere che l’infissione delle palancole possa mettere in comunicazione più falde sovrapposte con possibili fenomeni di contaminazione indotta. Nonostante questa netta contrapposizione tra ufficio commissariale e Regione il commissario Goio è andato ugualmente avanti pur essendo un’iniziativa estremamente costosa e di dubbia efficacia in un sito molto delicato che meriterebbe ben diversa attenzione.

Da una indagine scientifica emerge che il 68% dei corsi fluviali abruzzesi non rispetta gli obiettivi di qualità, fissati dalla Commissione Europea, da raggiungere entro il 2015. Il dossier si basa su elaborazioni svolte sugli ultimi dati resi disponibili dall’Arta, relativi al 2011. Oltre 100 stazioni lungo i corsi d’acqua vengono monitorate dal 2004 e i tratti fluviali vengono classificati in cinque classi di qualità (pessimo, scadente, sufficiente, buono ed elevato).

La maggior parte dei fiumi abruzzesi, nel 2011, è stata catalogata nelle categorie “pessimo”, “scadente” o “sufficiente”. In particolare tra il 2009 e il 2011 l’Aterno-Pescara ha visto peggiorare la qualità, passando da “sufficiente” a “scadente”.

“Dunque dopo 7 anni di commissariamento” -dice Melilla- “dobbiamo prendere atto di una situazione della qualità del fiume Aterno Pescara assolutamente peggiorata”.


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