I drammi dell’adolescenza raccontati con una vena quasi neorealista nel primo lungometraggio del giovane regista Tommaso Agnese, dal titolo “Mi Chiamo Maya” e presentato in anteprima nazionale ieri al Cinema Massimo di Pescara. Una grande primizia per il “Pescara Cityplex” e la “Fondazione Pescarabruzzo” che ha ospitato per tutta la giornata lo stesso regista e la nota attrice italo-venezuelana Valeria Solarino. In mattinata incontro e proiezione del film con le scuole, nel pomeriggio l’incontro pubblico. Storia difficile quella delle due giovanissime protagoniste (Niki e Alice) rimaste sole al mondo dopo la tragica morte in un incidente stradale della madre, interpretata da Carlotta Natoli, la prospettiva unica quella di una Casa Famiglia prima di essere separate ed affidate in contesti diversi, da qui la fuga in una Roma non più pasoliniana ed in bianco e nero, ma non per questo meno precaria, tra baby-squillo, droga e gioventù allo stato brado. L’unico volto realmente umano quello dell’assistente sociale Cecilia, interpretato dalla Solarino, che insegue le due giovani fuggitive e ribelli per assicurare loro una prospettiva diversa: “E’ la prima volta che affronto un tema cosi delicato come quello dell’adolescenza – racconta al Tg8 Valeria Solarino – e l’ho vista come una sfida importante che mi ha permesso di fare delle scoperte affascinanti e difficili insieme.” Dopo la classica gavetta nel mondo della pubblicità, con la realizzazione di diversi spot, ma anche documentari, Tommaso Agnese sceglie per il suo debutto vero e proprio nel mondo del cinema un tema particolarmente complicato: “Una scelta frutto di anni di ricerche – racconta Agnese – che mi ha portato a scrivere una storia che non vuole rivolgersi solo agli adolescenti, ma soprattutto agli adulti.” Il film, prodotto da Magda Film e Rai Cinema, uscirà nelle sale il prossimo 7 maggio.