Micron: aspettando l’incontro del 21 a Roma

Virtus Lanciano scudetto

MICRON AVEZZANOAVEZZANO – Un consiglio congiunto provinciale e comunale ad Avezzano per mettere nero su bianco “la ferma e irremovibile posizione di entrambe le amministrazioni a difesa della Micron e contro ogni ulteriore scippo di posti di lavoro e prospettive occupazionali in un’aera già troppo e fortemente schiacciata dalla crisi e che quindi non può più permettersi chiusure, mobilità e licenziamenti”.
Quando la politica sposa la causa sindacale è il caso di dire : tutti insieme, quindi, in pressing sul Governo Monti su questi punti di una strenua difesa dello stabilimento Micron di Avezzano per le cui sorti il vertice romano presso il Ministero dello sviluppo è stato rinviato, ancora una volta, al 21 caricando questo incontro capitolino di molte e giustificate speranze.
“Chiudere la Mircon significherebbe riportare la Marsica al medioevo economicamente parlando”:  questi i toni coi quali le RSU si sono espresse ieri a margine del doppio e complementare consiglio provinciale da un lato e comunale dall’altro. E se lo slittamento dell’incontro ministeriale non piace e non convince, sì insomma il timore è che questo prender tempo altro non significhi che temporeggiare non potendo fornire rassicurazioni progettuali e di prospMmettiva, l’azienda proprio ieri ha chiesto altre 13 settimane di cassa integrazione a partire dalla scadenza del 24 febbraio prossimo.
Un’assise civica straordinaria che apre di fatto un Tavolo di Settore sulla microelettronica.
“Per vincere questa sfida, che dovremo giocare su un tavolo di settore, ma a questo punto con il nuovo Governo”, ha affermato il sindaco Giovanni Di Pangrazio, “è fondamentale marciare uniti verso l’obiettivo comune: salvare il sito e tutti i posti di lavoro, altrimenti mobiliteremo tutto il territorio”. Pensiero condiviso in pieno dal Presidente della Provincia Antonio Del Corvo: “l’unità di intenti va mantenuta fino in fondo per respingere l’attacco al territorio e al lavoro”.
Parola d’ordine, quindi, garantire l’attuale occupazionale salvaguardando tutti i 1623 lavoratori dello stabilimento Micron di Avezzano che si è ribadito, coralmente, produce il 40% del PIL della Marsica e il 10% dell’Abruzzo, come dire non ci si limiti a parlare di un’azienda perché quello della Micron ha tutti i connotati di un dramma sociale dalle conseguenze inimmaginabili.
A questo punto non resta che attendere di sedere al tavolo romano del 21 sperando quantomeno in un momento di reciproca chiarezza d’intenti.

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