Il prossimo 2 luglio prende il via al tribunale di Pescara il processo alla Ecoemme di Montesilvano. Nove gli imputati eccellento rinviati a giudizio dal Gup De Ninis, su richiesta del Pm Anna Rita Mantini: l’ex sindaco Pasquale Cordoma, il consigliere regionale del Pdl Lorenzo Sospiri, oltre a Ettore Paolo ed Ettore Ferdinando Di Zio, del gruppo Deco, Massimo Sfamurri dell’Ambiente Spa; Antonello De Vico sindaco di Farindola; Fabio Savini, ex vice presidente del Cda della Ecoemme; Paolo Cucculelli, tecnico della Comunità Vestina e Giordano De Luca ex consigliere del Cda della Ecoemme. Tutti devono rispondere di corruzione, mentre Ettore Ferdinando Di Zio anche di truffa. Alla base del quadro accusatorio una generale condotta dell’amministrazione pubblica per agevolare il monopolio dei rifiuti a Montesilvano e non solo, piuttosto che migliorare i servizi alla collettività. Non a caso, dal 2000 ad oggi, ovvero dall’insediamento della Ecoemme la percentuale sulla differenziata, nella cittadini adriatica, é ferma al palo mentre la tassa sui rifiuti é costantemente aumentata. Da qui l’idea di un gruppo di cittadini di delegare un’associazione del territorio, il Club Giamel, ad avanzare richiesta di costituzione di parte civile, affidando il tutto all’avvocato Melania Navelli. A supportare l’iniziativa quasi 800 firme raccolte in meno di una settimana: “I cittadini mi hanno dato mandato di seguire questa strada – spiega il presidente dell’associazione Gianni Scaburri – al fine di raccogliere il risarcimento danni, in caso di condanna ovviamente, e girarlo all’Amministrazione Comunale che avrà l’esclusivo compito di realizzared un’opera d’interesse collettivo. ” Tutto quello che avrebbe dovuto fare e non ha mai fatto la Ecoemme?: “Le incongruenze di questa società misto pubblico privata sono sotto gli occhi di tutti, Montesilvano é la maglia nera d’abruzzo per quel che riguarda la differenziata, non é stata mai avviata una seria campagna di promozione, cosa che da statuto andava fatta, per non parlare delle tariffe che i montesilvanesi sono costretti a pagare.”

{avsplayer videoid=5368}