La seconda alluvione di Genova a distanza di tre anni dalla prima terribile, dovrebbe aver insegnato qualcosa, ed invece nulla, almeno per quel che riguarda il canale di fosso Grande a metà tra i comuni di Spoltore e Pescara. Dopo il disastro di quasi un anno fa nulla é cambiato, nessun intervento é stato effettuato, rifiuti ed erbacce sono ancora li ad attendere, probabilmente, un’altra piena di acqua e fango come quella del 2 dicembre scorso con cortili, scantinati e garages, ma anche attività commerciali completamente invase. I Comuni di Spoltore e Pescara assicurano di aver fatto tutto quello che era possibile e che risorse ed interventi sono di competenza di Provincia e Regione, ma intanto gli uomini del Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri continuano ad indagare dopo aver ottenuto l’estate scorsa una proroga di sei mesi all’indagine. Acquisiti atti e documenti negli uffici comunali su sollecitazione dei numerosi esposti presentati dai residenti che ormai, con l’arrivo della cattiva stagione, sono ripiombati nel terrore. Acquisite anche le numerose documentazioni fotografiche dei cittadini che abitano in zona. Ci sono almeno 8 lettere raccomandate che i residenti hanno inviato al Comune di Spoltore chiedendo inteventi contro il rischio di una seconda esondazione. Richieste svanite nel nulla ed é su questo che la Procura vuole vederci chiaro per capire se ci sono state gravi omissioni penalmente perseguibili. Il sindaco di Spoltore Di Lorito si mette a completa disposizione degli inquirenti convinto di aver fatto tutto il possibile, mentre il Genio Civile, secondo una propria stima, parla di almeno un milione ed 800 mila euro come cifra necessaria per effettuare un’efficace bonifica, risorse che i Comuni di Spoltore e Pescara non hanno e che il neo presidente della Provincia Di Marco potrebbe, magari, individuare chiedendo aiuto alla Regione, ma si dovrà fare in fretta se si vorrà evitare un nuovo disastro.