Sono riprese anche oggi, a tratti, le nevicate in provincia di Teramo, particolarmente significative in Val Vibrata e nelle aree interne, a peggiorare la situazione della viabilità, già comunque, problematica a causa di alberi e rami crollati sulle sedi stradali. Anche la A/14 è stata interessata da una intensa nevicata, che ha richiesto il presidio, fino all’alba dei caselli teramani per il filtraggio dei mezzi pesanti. Il transito nelle aree interne, da quelle collinari alle montane, è possibile con catene o pneumatici da neve. In particolare è stata segnalata circolazione difficoltosa per presenza rami ed alberi sulla provinciale 553 Fontanelle di Atri, sulla 262 nel tratto Pagannoni – Campli; sulla 262 Località Nocella di Campli. Problemi anche sulla Atri-Pineto; sul territorio di Cellino Attanasio, sulla provinciale di Villa Brozzi a Montorio al Vomano, e alle strade per Castelbasso e Castiglione Messer Raimondo. Nelle prime ore del mattino viabilità critica per neve, sulla provinciale 4 Controguerra/Alba Adriatica. Alberi sulla sede stradale anche sulla Statale 81 Teramo Ascoli, e su molte strade comunali, anche se nessun centro risulta isolato. Numerosi anche nel teramano i problemi sulle linee elettriche, in gran parte travolte dagli alberi caduti appesantiti dalla neve. Interventi in corso -in particolare- a Montorio, Arsita, Atri Campli e Crognaleto. Per le situazioni più gravi con pazienti in dialisi o macchine respiratorie sono entrati in funzione gruppi elettrogeni. La notte scorsa a Bisenti, su richiesta del “118”, attivato il Comune a supporto di un equipaggio di ambulanza impossibilitato ad effettuare il recupero di una persona in pericolo di vita.
Non mancano le polemiche. Il sindaco di S.Omero Alberto Pompizi in una nota denuncia come “l’intera provincia di Teramo crolla sotto l’indifferenza delle Istituzioni preposte. Dopo l’alluvione del 2011 ci aspettavamo aiuti più corposi dal Governo, ma a tutt’oggi sono arrivati solo 5 milioni di euro a fronte di danni per oltre 130 milioni tra danni a strutture pubbliche e private. E ben 12 milioni di euro sono fermi da oltre un anno tra la Regione Abruzzo e il Ministero dell’economia. I sindaci, inermi e bloccati dal patto di stabilità, non possono più spendere i loro fondi, e quindi con grande sofferenza osservano e soccombono alle pastoie burocratiche che stanno distruggendo le istituzioni”.

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