Un progetto insostenibile: la sentenza del Consiglio di Stato, riconoscendo il rischio di gravi danni ambientali, ha affossato definitivamente le possibilità di insediamento della azienda americana Forest nel territorio di Bomba. E’ in considerazione di tali rischi per la collettività locale che il Consiglio di Stato ha ravvisato gli elementi per bocciare lo sfruttamento del giacimento di gas naturale sito nel territorio comunale, a poche centinaia di metri della diga sul fiume Sangro. A darne notizia, con evidente soddisfazione, è il Comitato di Cittadini “Gestione Partecipata Territorio”. La Sentenza del Consiglio di Stato (Sezione Quinta), N. 02495/2015REG.PROV.COLL. N. 08032/2014 REG.RIC., facendo riferimento al principio di precauzione da sempre invocato dal Comitato in merito ai pericoli potenzialmente connessi al fenomeno della subsidenza, ha definitivamente sancito l’insostenibilità del progetto. Il massimo organo della giustizia amministrativa si è dunque pronunciato negativamente sulla realizzazione dell’impianto di desolforazione e raffinazione previsto nel progetto della Forest. Commenta positivamente la senstenza del Consiglio di Stato anche Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista. “La vittoria al Consiglio di Stato premia la tenacia con cui la cittadinanza di Bomba ha condotto la battaglia contro la corporation americana. Sono orgoglioso di aver dato il mio contributo in qualità di consigliere regionale e ringrazio Massimo Colonna e tutti gli amici di Bomba per la bella esperienza di lotta e socializzazione dei saperi. La battaglia si è vinta mettendo insieme la combattività delle pugnaci signore di Bomba con tutte le conoscenze tecniche, scientifiche e amministrative a disposizione di noi ambientalisti. Così si è riusciti a convincere l’intera politica abruzzese che quel progetto era dannoso e contrario alla vocazione del territorio e a determinare un larghissimo fronte di opposizione. Così si è giunti a ottenere il diniego del comitato VIA e tutti gli altri passaggi. Questa vittoria – conclude Acerbo – dimostra che se la popolazione si mobilita si può vincere anche la battaglia più difficile e che alla fine le forze politiche anche più subalterne a Confindustria e agli interessi forti devono tener conto delle istanze popolari. Si tratta di una magnifica notizia in vista della manifestazione di sabato a Lanciano”.
La nota del Comitato:
“Dopo più di cinque anni di impegno civile e scientifico e di divulgazione tra i cittadini di quanto emerso dallo studio approfondito del progetto presentato dalla ditta statunitense, il Comitato di Cittadini Gestione Partecipata Territorio è fiero di aver visto riconosciute dal Comitato VIA, prima, e dal Consiglio di Stato, poi, molte delle motivazioni da sempre addotte per sostenere l’incompatibilità economica, ambientale e sociale del progetto della Forest nel nostro territorio.
Nel dare la splendida notizia il Comitato di Cittadini “Gestione Partecipata Territorio” ringrazia tutti i cittadini che si sono impegnati in questa lunga battaglia, tutti i sindaci ed i Consigli Comunali che hanno deliberato contro il progetto, la Provincia di Chieti per aver condiviso il Documento Congiunto di contrarietà al progetto e tutti i professionisti e professori universitari, ingegneri, geologi, avvocati che hanno collaborato gratuitamente alle tantissime attività svolte nel corso di questi anni di impegno costante. Elencarli tutti è impossibile ma da parte nostra va a tutti un sincero e sentito ringraziamento. L’esperienza vissuta dimostra che lavorando insieme con competenza e metodo democratico e con il solo fine del bene comune si possono raggiungere obiettivi insperati”.
Sii il primo a commentare su "Da CDS il “no” definitivo per lo sfruttamento del gas a Bomba"