“Non chiamatelo ponte”: la denuncia di Teramo vivi città

Antonio Sorgi

ponte sul tordino“Chiamare “ponte” una striscia di cemento messa sopra a dei piccoli tubi prefabbricati, simili a loculi cimiteriali o piccionaie, è un’offesa all’intelligenza”: è la dura dichiarazione dell’associazione Teramo Vivi Città, che chiede chiarezza sul viadotto che attraversa il Tordino. Il ponte, già da tempo in fase di costruzione, è situato nei pressi della contrada Carapollo, all’altezza della Te.Am, a Teramo. Il ponte, secondo l’associazione, è più basso degli stessi argini del fiume. L’associazione inoltre punta il dito sui costi dell’opera, 185mila euro, e i tempi di realizzazione. «Il guado doveva essere realizzato in 56 giorni, ma sono passati 7 mesi e i lavori sono bloccati». Di qui l’invito a carabinieri, magistratura e al Nipaf (Nuclei investigativi provinciali di polizia ambientale e forestale) a verificare costi, sicurezza e rispetto delle norme in materia ambientale. «Non aspettiamo che ci scappi il morto – chiude Olivieri – il ponte va rialzato di almeno un metro e alla base servono pilastri saldi». L’associazione intanto ha presentato un esposto a seguito del quale le arcate del ponte a catena, alcuni chilometri più a monte, sono state liberate dai tronchi che impedivano il normale deflusso del Tordino.

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