Nuovi tesori vengono alla luce ad Abbateggio

Abbateggio scavi 2Ad Abbateggio prosegue la seconda campagna di scavo archeologico a Valle Giumentina  diretta dagli specialisti del Paleolitico Elisa Nicoud (Ecole française de Rome), Daniele Aureli (Università di Siena-Parigi), Marina Pagli (Università di Parigi). Fino al prossimo 5 Giugno una squadra di ricercatori e studenti di archeologia di diverse Università europee lavoreranno insieme per ricostruire la preistoria dell’Uomo in Abruzzo, regione ricca di testimonianze del Paleolitico. 
“Si tratta di un progetto pluridisciplinare – ha spiegato il Antonio Di Marco – finalizzato a ricostruire i modi di vità dei gruppi umani neandertaliani che hanno occupato la zona tra 300 000 e 40 000 anni fa. Un’attenzione particolare è dedicata alla comprensione dell’interazione tra l’uomo, l’ambiente e il clima che lo circondavano”.
Diversi specialisti del Quaternario, preistorici, geologi, paleobotanici, paleontologi, geofisici e specialisti delle datazioni radiometriche provenienti da molteplici istituzioni italiane e francesi collaborano per valorizzare sia i dati archeologici che paleoambientali della Valle Giumentina. La Valle Giumentina, esplorata negli anni ’50 dal Professore Antonio Mario Radmilli e dal geologo Jean Demangeot, è diventata in poco tempo un sito-chiave della Preistoria e del Quaternario italiano ed europeo per la definizione delle culture preistoriche nella penisola italiana e nel bacino mediterraneo. Si tratta di una valle occupata da un lago ora scomparso, le cui sponde erano frequentate dai gruppi umani per svolgere attività di caccia e di scheggiatura della pietra.
In questa campagna è stata aperta un’area di scavo di 20 metri quadrati in cui gli archeologi stanno documentando i livelli d’occupazione, puntuati da strumenti di selce e da ossa animali.

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