Olio, crollo della produzione e prezzi alle stelle

lizzani carlo

agroalimentareChe fosse un nutrimento prezioso per la salute già lo sapevamo, ma adesso rischia di trasformarsi in vero e proprio oro liquido. Le scorte di evo, l’extravergine di oliva made in Italy, sono prossime all’esaurimento. Entro i primi sei mesi del 2015, a causa del crollo dei raccolti che interessa diversi prodotti della dieta mediterranea, l’olio sarà sempre meno presente e sempre più costoso. A lanciare l’allarme è la Coldiretti, che ha presentato un dossier su come cambierà la tavola degli italiani e quali effetti si registreranno sulle tasche e sulla salute. Nel 2015 sugli scaffali dei supermercati ci sarà il 35 per cento in meno di olio di oliva italiano, ma anche un calo del 25 per cento di agrumi, del 15 per cento per il vino e fino al 50 per cento per il miele. Il clima anomalo e i predatori naturali hanno prodotto cali anche in Abruzzo, dove alcune produzioni di miele sono dimezzate. La vendemmia è tra le più scarse dal 1950, con una diminuzione della produzione di vino anche del 30%; per non parlare della campagna olivicola, in caduta libera fino all’80 per cento, record negativo mai verificato prima. Naturalmente il calo di queste produzioni avrà effetti negativi sui prezzi al consumo. E’ allarme anche per la produzione italiana di pasta a causa della dipendenza di grano duro acquistato all’estero, circa il 40 per cento del fabbisogno. In emergenza anche le castagne, raccolto al minimo storico, 1/3 rispetto a 10 anni fa. Della situazione ne risentiremo tutti, anche la nostra salute che ha nella dieta mediterranea elementi essenziali. Dopo tutto non è un caso che la vita media degli italiani sia tra le più elevate al mondo.

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