“Un’operazione insensata”. Non usa mezzi termini Legambiente per definire Ombrina Mare. Petrolio di pessima qualità, appena sufficiente a coprire lo 0,2% del fabbisogno annuo nazionale. Estrazioni di gas che coprirebbero solo lo 0,001% dei consumi. Questi i numeri che l’associazione ambientalista, dopo aver fatto accesso agli atti presso il Ministero dell’Ambiente e incontrato il Ministero dello Sviluppo Economico, ha presentato in conferenza stampa dalla sede di Pescara, insieme a un intero di un dossier sul progetto petrolifero della Medoilgas. Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo, ha evidenziato come “le royalties per la regione Abruzzo sono vergognose e offensive, pari al valore di meno di mezza tazzina di caffè all’anno per ogni cittadino abruzzese. Altrettanto privo di signoficato – ha proseguito Di Matteo – è il canone annuale del permesso di ricerca equivalente ad appena tre mesi di assegno sociale da dividere tra tutti gli abruzzesi”. L’associazione ha poi stigmatizzato l’operato del Governo Monti, accusato di “mutazione normativa ad societates”. Le particolari condizioni di vantaggio assicurate alla compagnia petrolifera, secondo Legambiente, trovano riscontro nella lettera di ringraziamento inviata al Ministro Clini dall’Amministratore Delegato dellla Medoilgas Italia Spa Sergio Morandi appena dopo l’approvazione del decreto sviluppo sblocca trivelle.
Intato questa mattina, nel piazzale della Facoltà di Lettere, gli studenti dell’Università D’Annunzio hanno organizzato un flash mob contro Ombrina Mare al termine del quale è stata posta una maschera antigas sulla statua di Gabriele D’Annunzio. Il gesto simbolico, hanno spiegato gli attivisti, è stato fatto per sensibilizzare gli studenti contro le opere che sfruttano e devastano il territorio in nome del profitto di pochi.