video » Ombrina Mare, i dubbi di Legambiente, la legge proposta dal PD

ombrinaSu Ombrina Mare Legambiente non molla la presa. Ieri alcuni rappresentanti dell’associazione ha avuto un incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico e, soprattutto, ha avuto dal Ministero dell’Ambiente la possibilità di accedere agli atti sul tanto discusso progetto. Secondo gli ambientalisti, i documenti dimostrano come il procedimento amministrativo per il rilascio del decreto Via e, più in generale, al permesso di ricerca di coltivazione, siano viziati in termini sia di forma che di sostanza.
Secondo Legambiente, alla luce dei divieti introdotti dal “decreto Prestigiacomo”, il Ministero dell’Ambiente avrebbe dovuto chiudere tutti i procedimenti in corso alla data della sua entrata in vigore. Averli considerati, invece, come sospesi, ha vanificato lo scopo che si sarebbe voluto raggiungere con il decreto legge. Questi argomenti saranno approfonditi da Legambiente domani nella riunione del coordinamento nazionale No Triv che si svolgerà nell’auditorium Petruzzi di Pescara a partire dalle 16,30.
Intanto Medoil, la società che sta portando avanti il progetto Ombrina Mare punta a tranquillizzare l’opinione pubblica al punto che l’amministratore delegato Sergio Morandi ha dichiarato di voler valorizzare il parco della costa teatina dicendosi disponibile ad essere partner della regione per sviluppare il territorio.

PROPOSTA DI LEGGE DEL PD
Una proposta di legge per abrogare l’articolo 35 del Decreto sviluppo, e rendere così inefficaci gli atti, i pareri, le autorizzazioni nel frattempo rilasciati sul fronte delle perforazioni nel mare Adriatico. È il primo atto, dal forte valore simbolico e strategico, dei deputati abruzzesi del Partito Democratico, depositato oggi a Montecitorio, nel giorno di insediamento delle Camere. I parlamentari Giovanni Legnini, Maria Amato, Antonio Castricone, Vittoria D’Incecco e Tommaso Ginoble accompagneranno la proposta con un’interrogazione al ministro dell’ambiente per sapere se la richiesta di parere su Ombrina Mare 2 è stata o meno inoltrata alla Regione e, nel caso si accerti il contrario come sostenuto dal presidente della Regione, se il ministero intende o meno revocare la Valutazione di impatto ambientale. Con queste iniziative parlamentari, che si aggiungono a quelle promosse dal gruppo in Consiglio regionale, il Pd ribadisce la sua ferma contrarietà alla petrolizzazione della costa abruzzese e rilancia con convinzione la scelta del Parco nazionale della Costa Teatina, di cui sollecita la perimetrazione. «Non appena sarà avviata l’attività legislativa della Camera – annuncia il deputato Giovanni Legnini – chiederemo la calendarizzazione della nostra proposta di legge, e sono certo che troveremo il sostegno e la partecipazione di tutti i gruppi parlamentari. L’iniziativa legislativa, seppur dai tempi non brevi, può costituire anche uno stimolo per tutte le altre iniziative in corso: vogliamo impedire che la costa abruzzese diventi luogo di perforazioni. Per il Pd la scelta dell’economia verde, della sostenibilità, del turismo e dell’agroalimentare di qualità è irrinunciabile».


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