Ombrina: Ok dal Governo, l’ira del Forum H2O. Reazioni polemiche dall’Abruzzo

ombrinamare2“Lo scorso 6 marzo Il contestatissimo progetto Ombrina Mare ha ricevuto il parere positivo della Commissione Valutazione d’Impatto ambientale nazionale.” Lo rende noto il Forum Abruzzese dei Movimenti dell’Acqua che in una durissima nota spiega: “Il Governo Renzi va all’attacco del nostro mare. Il parere della Via (n° 1727), pur con prescrizioni, apre infatti la strada all’arrivo della piattaforma della Rockhopper per 24 anni con la sua mega nave raffineria, davanti alla costa Teatina che dovrebbe essere protetta dal Parco Nazionale istituito dallo stesso Parlamento nel 2001 e non ancora perimetrato. Una decisione che calpesta i diritti degli abruzzesi a governare il destino del territorio – prosegue la nota – considerato che contro il progetto, lo scorso 13 aprile del 2013, vi fu la più grande manifestazione popolare mai organizzata nella storia della Regione.” Ora é in preparazione il Decreto Ministeriale di compatibilità ambientale: “Ovviamente bisognerà leggere il provvedimento e continuare a contrastare questo progetto in tutte le sedi – spiega il Forum H2O – ma non si può che constatare che il Governo Regionale e i deputati di maggioranza abruzzesi non stanno ottenendo risultati concreti nella lotta contro la deriva petrolifera a fronte delle ripetute promesse e impegni presi sul territorio. L’Abruzzo – conclude la nota – dovrà stringersi e impegnarsi in un fronte comune con altre regioni per contrastare la trasformazione dell’Italia dal Belpaese in distretto petrolifero.”

Gianluca Vacca (M5S): “Crollano le balle del PD”

“Lo sapevamo e il M5S fu l’unico a denunciarlo immediatamente: la strada della richiesta dell’AIA per Ombrina, portata avanti dall’allora ministro dell’ambiente Orlando e appoggiata da tutto il PD, era solo l’ennesima presa in giro per i cittadini, che aveva come unico scopo quello di andare oltre le elezioni regionali dell’anno scorso facendo credere agli abruzzesi che il PD è contrario al progetto. Ma questo, come noi andiamo ripetendo ormai da anni: non è vero!” – questo il commento critico del parlamentare pentastellato Gianluca Vacca. “L’unico modo per fermare Ombrina sarebbe quello di una modifica legislativa, cosa che abbiamo proposto più volte in parlamento ricevendo come risposta continue bocciature proprio dal PD. Legnini, D’Alfonso, la Pezzopane e tutti i rappresentanti abruzzesi del PD stanno prendendo in giro la nostra regione da anni, e saranno gli unici responsabili della ormai quasi certa approvazione di Ombrina. Dovrebbero dimettersi immediatamente se avessero un minimo di dignità, ma questa parola non rientra più ne vocabolario di questi bugiardi e indegni rappresentanti dei cittadini” – ha concluso l’on. Vacca. 

Febbo (FI), “Così il Parco diventa inutile…”

“Mentre il Partito Democratico abruzzese si divide le porzione del territorio da gestire e decide autonomamente e con l’ausilio di soli pochi fortunati e intimi amici il perimetro, l’organigramma e la sede del futuro Parco della Costa Teatina, il Partito Democratico romano con lo “Sblocca Italia” ci regala di nuovo il progetto di Ombrina Mare che ha ricevuto lo scorso 6 marzo, apprendiamo sconcertati, il parere positivo della Commissione Valutazione di Impatto Ambientale nazionale”. Questo il commento del Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo. 
“La vicenda di Ombrina Mare, unitamente a quella del Parco Costa Teatina, – spiega Febbo – stanno assumendo contorni poco chiari ed è ancora più triste vedere come questo Governo regionale, nei confronti di una sempre più probabile installazione di un impianto di perforazione petrolifera, non intervenga in maniera decisa e ferma al fine di bloccare perforazioni sulla costa teatina. Mi preme ricordare come il sottoscritto aveva instaurato con l’allora Ministro all’Ambiente On. Andrea Orlando un rapporto di fattiva collaborazione con lo scopo di bloccare l’installazione di Ombrina Mare. Infatti in una specifica missiva (che allego ) del 24 giugno 2013, a firma del sottoscritto dell’assessore regionale all’Ambiente Gianfranco Giuliante e il Presidente Gianni Chiodi, si chiedeva al Ministro una convita e unitaria iniziativa regionale e parlamentare per impedire Ombrina Mare e nel contempo una cauta apertura all’istituzione del Parco che materializza concretamente un opposto orientamento rispetto allo sfruttamento delle risorse abruzzesi mediante perforazioni petrolifere dei fondali del nostro bellissimo mare. Infatti ci eravamo fatti portavoce delle istanze che arrivavano dalle comunità territoriali in quanto lo scenario che si prefigurava era assolutamente in contrasto con le vocazioni della fascia costiera, che sarebbe stata irrimediabilmente messa a rischio dalle attività di estrazione petrolifere oltreché drammaticamente sfigurata sul piano paesaggistico e come la Piattaforma Ombrina Mare sia assolutamente inconciliabile con i presupposti alla base il Parco. Oggi purtroppo – incalza Mauro Febbo – alla luce delle ultime notizie sembra che, sia il governo Regionale sia quello nazionale, abbiano intrapreso strade opposte, diverse e non convergenti sulle posizioni già concordate in precedenza come riportato chiaramente nella missiva. Pertanto se le condizioni non dovessero cambiare e al contrario paventarsi l’ipotesi reale di installazione di Ombrina Mare allora a quel punto sono pronto a mettere in discussione anche la mia posizione assunta precedentemente sul Parco della Costa Teatina e battermi di nuovo contro la sua realizzazione visto che non si raggiungono più gli obbiettivi e lo scopo principale per cui è nata”.

Acerbo (PRC): “L’Ufo è il PD”

La notizia che il comitato VIA nazionale ha dato parere positivo al progetto di Ombrina conferma – secondo Maurizio Acerbo, della Segreteria Nazionale PRC “che il PD prende in giro gli abruzzesi da lungo tempo parlando con lingua biforcuta. D’Alfonso in campagna elettorale ha detto che avrebbe difeso il nostro male dagli ufo ma i fatti confermano quanto sostenemmo allora: l’UFO è il PD che continua ad approvare norme a favore dei petrolieri. Ai 40.000 che manifestarono a Pescara il 13 aprile 2013 il PD ha finora risposto con le chiacchiere in Abruzzo e con il voto sempre a favore della petrolizzazione in parlamento. Il progetto Ombrina 2 è stato resuscitato grazie all’approvazione bipartisan del decreto Passera durante il governo Monti. Poi sono arrivati con Renzi lo Sblocca Italia e la modifica del titolo V della Costituzione. Ieri” -conclude Acerbo-“ero in Veneto dove la Moretti, candidata governatrice renziana, ha sottoscritto un programma che dice No alle trivellazioni. Una presa in giro che continua”.

SEL Abruzzo continua la battaglia contro il rischio petrolizzazione 

Anche Sel Abruzzo si pronuncia sull’approvazione del Comitato Via, nel comunicato si legge: “Ancora una volta ci troviamo di fronte a pareri che mettono a rischio l’ambiente nella nostra regione. Il Governo Renzi con le sue scelte sta portando l’Italia indietro negli anni ed è la ragione per cui ci siamo battuti e continueremo a batterci a tutti i livelli contro i provvedimenti dell’esecutivo. Le perforazioni petrolifere provocherebbero uno scempio ambientale e danni irreversibili al turismo, al mare, all’ambiente ma anche ai prodotti tipici locali della pesca e dell’agricoltura. A questo punto occorre sensibilizzare l’opinione pubblica e mettere in campo tutte le azione indispensabili per bloccare questo provvedimento. Quindi diventa urgente chiudere nel più breve tempo possibile con la perimetrazione per il Parco della Costa Teatina, in quanto può essere uno degli strumenti necessari, per impedire l’avvio delle perforazioni petrolifere lungo le nostre coste. Il Parco della Costa Teatina è un’arma oggi a disposizione per la difesa del nostro territorio e per la programmazione di uno sviluppo diverso, ed è il motivo per cui, con determinazione e tenacia, l’assessore Mario Mazzocca con il sostegno dalla giunta regionale ha avviato con apposita delibera il ricorso alla corte costituzionale contro gli articoli 37 e 38 del decreto Sblocca Italia.
Come SEL Abruzzo continuiamo la nostra battaglia contro la petrolizzazione per salvaguardare l’Abruzzo, l’ambiente e tutte le straordinarie potenzialità legate al turismo, alla pesca e all’agricoltura”.

“IL Pd non cambia idea – dice Rapino – continueremo a lavorare per il no”

“Ribadisco la contrarietà al progetto Ombrina mare, in linea con la Giunta regionale che ha impugnato alla Corte Costituzionale le norme dello sblocca Italia che ne consentirebbero la realizzazione contro il parere della Regione” afferma il segretario del PD Abruzzo Marco Rapino.
“Il rilascio del VIA-AIA (Valutazione Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale) – spiega – in realtà e’ una procedura imposta da direttive europee, volta a ridurre l’impatto ambientale, affidata a organismi tecnici non politici. Non muta dunque in alcun modo il quadro politico e affermare il contrario e’ solo propaganda strumentale che non propone soluzioni.
Il Pd regionale nel suo recente congresso (che il 14 marzo scorso ha ratificato l’elezione di Rapino a segretario regionale ndr) ha confermato la sua idea di sviluppo della regione, puntando a valorizzare il tessuto industriale e manifatturiero e a sviluppare sempre più l’economia verde, fonti rinnovabili e turismo ecosostenibile. E’ noto da tempo che il PD in Abruzzo sta lavorando alacremente alla realizzazione del Parco della Costa teatina. Per questo – conclude il neo segretario – continueremo a operare per impedire la petrolizzazione del nostro mare, anche attivando, insieme con il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso, le necessarie sinergie con le altre regioni adriatiche interessate”.

La lettera di una operatrice turistica della Costa dei Trabocchi

Di seguito riportiamo la lettera scritta da una operatrice turistica della Costa dei Trabocchi, Daniela Cirulli che si è espressa in merito alla questione Ombrina
“Sono una operatrice turistica dell’Abruzzo e della Costa dei Trabocchi, appartengo ad associazioni e mi sono sempre opposta contro la petrolizzazione dell’Abruzzo. Come del resto tanti altri cittadini, operatori economici e cittadini e da anni ho investito cospicui euro (circa 200.000) per alcune attività turistiche: cioè ho investito e continuo ad investire in qualità come lo hanno fatto i vignaioli, i Traboccanti, gli operatori turistici ed agrituristici di questa regione. Lo hanno fatto e continuano a farlo nei parchi, nelle colline, nelle montagne, nelle terre profumate di questa eccezionale regione Italica. La consapevolezza della ricchezza che sia ha, l’impegno ed il lavoro di questi ultimi decenni passati ad elaborare ed a realizzare i “sogni” per diventare finalmente una “destination turistica” stanno purtroppo scemando a causa di questi impianti petroliferi che a tutti i costi i governi centrali, regionali?!!! vogliono realizzare. L’approvazione di questi giorni da parte del ministero dell’ambiente del progetto Ombrina lungo la costa dei trabocchi, se dovesse andare avanti e realizzarsi vedrà i nostri turisti allontanarsi definitivamente dai nostri territori. Le conseguenze saranno gravissime per moltissimi operatori economici e darà l’avvio al tramonto delle nostre eccellenze e delle nostre speranze di un futuro dove lo sviluppo compatibile possa essere una risorsa per tutti. Infatti i progetti petroliferi se realizzati porteranno introiti economici solo a pochi, rovinando il territorio. Con la nostra associazione di operatori stiamo realizzando pacchetti turistici per portare turisti tedeschi dove prevediamo i tour sui trabocchi e lungo la costa. Ma se questa costa sarà cosparsa di pozzi petroliferi, petroliere, raffineria annessa e dal trabocco ci sarà la vista del pozzo e della raffineria e nel racconto della storia del territorio dovremmo ingannare i turisti dicendo che il nostro è un territorio di qualità? Come potremo continuare a fare il lavoro di operatore turistico? Come potremmo dire che il nostro territorio è unico? Il nostro lavoro non è per noi, ma per i nostri figli e questi progetti petroliferi se realizzati faranno si che le prossime generazioni vedranno ancora un territorio povero e di difficoltà. Ne siamo convinti e nessuno potrà convincerci che si possano coniugare molte attività economiche con quelle petrolifere. A riguardo basta vedere che in Basilicata (unica in Italia) il comparto agrituristico in questi anni si è più che dimezzato (dati istat). Quanti posti di lavoro si sono persi? Siamo alla fine dell’era petrolifera e forse varrebbe la pena di pensare al futuro? Inoltre sono gli stessi turisti che in questi anni ci hanno invitato a non deturpare questi nostri luoghi che sono una delle principali motivazioni per la vacanza (dati istat). Proprio quest’anno dovremmo sponsorizzare all’EXPO’ di Milano l’Abruzzo quale destination turistica, puntando molto sulla costa dei trabocchi. Come si può fare questo con la realizzazione del progetto Ombrina proprio a ridosso del nostro simbolo brand turistico del trabocco? uante risorse economiche e finanziamenti europei finalizzati alla formazione ed alla promozione del territorio in questione verranno persi? Siamo delusi fortemente ed invitiamo i politici abruzzesi che hanno promesso la non realizzazione di Ombrina ad impegnarsi al massimo ed a pretendere che il popolo abruzzese sia colui che determini il proprio futuro affinché i nostri investimenti e speranze non siano rese vane.” (Daniela Cirulli)

Di Stefano (FI): “PD si assuma proprie responsabilità”

“Il Comitato nazionale per la Valutazione di impatto ambientale (Via) ha dato parere favorevole al progetto della piattaforma petrolifera Ombrina Mare e ciò dimostra l’ambiguità del PD. A Roma hanno approvato lo “Sblocca Italia” che, di fatto, ha riaperto le porte a quest’ aggressione alla nostra costa, respingendo anche l’emendamento da me presentato e che chiedeva, quanto meno, di ripristinare i vincoli di salvaguardia costiera”. Lo afferma il deputato Fabrizio Di Stefano in una nota.
“In Abruzzo , al contrario, dichiarano la propria contrarietà ed indignazione a questo insediamento- prosegue Di Stefano. E’ ora di finirla con questa ambiguità: D’Alfonso è davvero contrario? Allora sbatta i pugni nelle sedi opportune e faccia sentire il suo peso politico se ne ha. Se invece è d’accordo, la finisca di fare l’ipocrita”. “Avevano detto che con il Parco della Costa Teatina avrebbero evitato simili insediamenti a mare ma così non è.
Stanno predisponendo invece un ennesimo mostro vincolistico: il Parco della Costa , per l’ appunto, non evitando affatto la costruzione di nuovi insediamenti a mare quali i pozzi di estrazione”. 
” Non prendano più in giro nessuno – conclude Di Stefano: il Parco serviva solo a questo, adesso non ha più nessuna utilità e sarebbe solo deleterio realizzarlo. Ombrina invece si può ancora bloccare e noi porteremo avanti la nostra battaglia fino in fondo per farlo.
Ma chi è alla guida del Governo nazionale e regionale si assuma in pieno tutte le sue responsabilità. I fatti parlano da soli: fino a quando al Governo, sia nazionale che regionale, c’è stato il centrodestra, tali insediamenti non sono mai stati realizzati.
Oggi con Renzi e D’Alfonso tutto questo sta per diventare realtà.”

Legambiente: “Ombrina mare, nuovo regalo alla lobby del petrolio ed ennesimo attacco al mare italiano”

“Ancora una volta si fa un regalo alla lobby del petrolio mettendo in campo l’ennesimo e insensato attacco al mare italiano. Questo il commento di Legambiente sul parere favorevole rilasciato oggi dalla commissione VIA sul progetto della piattaforma petrolifera ad Ombrina Mare in Abruzzo. 
Dagli studi presentati, si evince, infatti, l’assurdità del progetto: greggio di pessima qualità e di quantità trascurabili, sufficiente a coprire a fatica lo 0,2% del consumo annuale nazionale; gas in quantità insignificante e sufficiente a coprire appena lo 0,001% del consumo annuale nazionale, con una ricaduta locale (in termini di royalties) equivalente all’importo di mezza tazzina di caffè all’anno per ogni abruzzese. A guadagnare dall’operazione Ombrina Mare saranno pochi petrolieri, a discapito del territorio e delle comunità locali, sicuramente non il Paese. 
La piattaforma, nel progetto presentato dalla Medoilgas Italia, oggi Rockhopper, sorgerà a sole 3 miglia dalla costa teatina. Un impianto di estrazione con annesso centro di trattamento galleggiante a poca distanza dal confine di un’area protetta, il parco nazionale della costa teatina, di cui si attende l’istituzione. Sulle criticità del progetto e del suo iter autorizzativo siamo già intervenuti più volte negli ultimi anni – dichiara Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo – in maniera puntuale evidenziando le carenze e il non senso di avviare un’attività estrattiva di questo tipo. Mancano inoltre all’appello anche ulteriori valutazioni, partendo proprio dagli effetti che tale attività avrà sul mare e sulle aree protette già oggi presenti sulla costa, tra cui aree SIC, che richiedono la VINCA, la valutazione di incidenza ambientale, e scelte diverse per la loro tutela. 
Eppure le indicazioni della direttiva 2013/30/UE sul rafforzamento delle condizioni di sicurezza ambientale delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi sono chiare e richiedono: un’accurata relazione sui grandi rischi e su eventuali incidenti che possono verificarsi, verifica delle garanzie economiche da parte della società richiedente, per coprire i costi di un eventuale incidente durante le attività, e applicazione di tutte le misure necessarie per individuare i responsabili del risarcimento in caso di gravi conseguenze ambientali fin dal rilascio dell’autorizzazione. Un ultimo punto importante è quello della partecipazione del pubblico, a cui la direttiva dedica un articolo, indicando come nel processo di autorizzazione venga tenuto in debito conto il parere dei cittadini, amministrazioni e enti dei territori interessati dalle richieste. Tutti questi passaggi ad oggi non sembra siano stati considerati dal Governo nell’iter autorizzativo di Ombrina mare – dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente. Eppure i rischi derivanti dalla nuova piattaforma petrolifera potrebbero essere immensi, senza considerare il trattamento del greggio estratto a bordo della nave appoggio e il suo trasporto fino a riva. Eventuali incidenti o imprevisti danneggerebbero in maniera irreversibile il delicato ecosistema marino- costiero, il turismo e la pesca. Di certo il gioco non vale la candela”.

Confindustria Chieti Pescara è soddisfatta

“Il parere favorevole concesso dal Comitato Nazionale VIA è un passaggio importante anche se non definitivo. Penso che ci vorranno ancora un paio di anni prima di avviare il cantiere ma comunque è da accogliere con soddisfazione perchè evidentemente il consesso di esperti ha valutato che tutti gli aspetti sia tecnici che ambientali sono garantiti” – ha detto Ivano Teodoro Calabrese, dirigente di Confindustria Chieti Pescara. “Nel mondo ci sono tantissimi siti industriali che si trovano vicini ad aree protette e dunque credo che ci sia compatibilità anche in Abruzzo, tra Ombrina Mare ed il Parco della Costa dei trabocchi. La situazione della costa vastese, dove da anni ci sono insediamenti petroliferi, lo dimostra chairamente” – ha concluso l’esponente di Confindustria.    

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