Ombrina Mare: nuova udienza presso il Consiglio di Stato

Ombrina MareOggi è in programma l’ennesima udienza presso il Consiglio di Stato per discutere di Ombrina Mare, la concessione della Medoilgas/Rockhopper che prevede l’installazione di 4-6 pozzi di petrolio e di una nave-raffineria a soli 5.5 chilometri dalla costa dei trabocchi. “Non si arrendono dunque i petrolieri – afferma in una nota  Maria Rita D’Orsogna, docente universitaria negli USA e attivista ambientale– ma “sappia la Medoilgas/Rockhopper che non ci arrendiamo neanche noi.E’ dal 2007 che eroicamente combattiamo contro il petrolio in Abruzzo ed e’ strabiliante che la Medoilgas/Rockhopper persista nel perseguire i suoi diabolici progetti sebbene la stragrande maggioranza dell’Abruzzo civile, politico ed accademico abbia manifestato ed intelligentemente argomentato il proprio no nel corso di oltre sette anni.A Luglio 2014 – prosegue la professoressa D’Orsogna – sulla scia di quanto già fatto nel 2010, abbiamo inviato centinaia di osservazioni di contrarieta’ ad Ombrina, mettendone in luce varie criticita’ fra cui l’uso di fanghi di perforazione vietati nei mari di Norvegia e gia’ usati dalla Medoilgas in Abruzzo (si proprio cosi!), la necessita’ di usare acidi ed aggressive tecniche di stimolazione, l’emissione continua di una enorme quantita’ di inquinanti, e incongruenze sulle direzioni dei venti e sugli scarti prodotti.Putroppo non e’ stato concesso alle persone di scienza che hanno seguito l’iter dal primo giorno di avere una udienza in parallelo a quella dei petrolieri ma e’ importante ricordare che:

1. Ad Ottobre 2014 alla Rockhopper/Medoilgas e’ stato concesso di inviare controdeduzioni alle nostre osservazioni, prendendosi la prima e l’ultima parola. In una partita onesta, c’e’ un proponente e ci sono dei commenti, e poi si prendono le decisioni. Ai cittadini devono essere date tante opportunita’di esprimere la propria volonta’ quante ne vengono date ai petrolieri e non di meno.

2. A Dicembre 2014 il TAR di Bari ha bocciato il pozzo esplorativo Masseria Sipari della Medoilgas, giudicato pericoloso perche’ a soli 5.5 chilometri da Foggia, la stessa distanza di Ombrina Mare da riva. Se e’ pericoloso un pozzo esplorativo di gas, a maggior ragione lo sono 4 o 6 pozzi di petrolio, estrattivi e permanenti, con desolforatore incorporato.

Tutte queste criticita’ – aggiunge Anna Rita D’Orsogna – sono state gia’ rese note al Ministero dell’ Ambiente nel Dicembre 2014 al quale si chiedeva secondo quale protocollo la Medoilgas ha potuto mandare controdeduzioni, e come intende procedere sul caso Ombrina alla luce della decisione del TAR di Bari.Ci si augura – conclude la D’Orsogna – che la questione approfonditamente e faccia l’interesse dei cittadini, mantenendo una posizione democratica e che non ceda alle pressioni dei petrolieri. Qualsiasi persona di buon senso capira’ che non esiste un solo buon motivo per dire si ad Ombrina che distruggera’ il nostro mare e lascera’ dietro di se solo inquinamento e poverta’.”

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