video » Omicidio Bellante – Ciabattoni “L’ho uccisa, ho sbagliato”

ciabattoniRispondendo alle domande durante l’interrogatorio da parte del Pm David Rosati ha raccontato la sua disperazione per le troppe angherie subite nel corso di sette anni vissuti nello stesso condominio a Villa Rasicci di Bellante stazione che lo hanno spinto ad imbracciare il suo fucile , regolarmente detenuto, e a sparare a Felicia Mateo, originaria della repubblica dominicana ma da anni residente nel comune del teramano . “L’ho uccisa, ho sbagliato” ha ammesso Mario Ciabattoni (foto), pensionato di 75 anni in carcere a Castrogno con l’accusa di omicidio volontario dopo che ieri mattina ha fatto fuoco, uccidendola, contro la sua vicina di casa con la quale i dissidi si protraevano da anni . La donna era stata denunciata dall’anziano per stalking ed era stata allontanata per due mesi dall’appartamento al primo piano della palazzina popolare di via Guido Rossa dove si è consumata la tragedia proprio mentre la donna tornava a casa insieme alle sue due figlie. L’ultima lite tra i due , l’ennesima, era avvenuta alle 4 del mattino ed è sfociata intorno alle 11 nell’omicidio, un tragico epilogo in un certo senso annunciato secondo quanto ci ha detto una vicina di casa . L’uomo aveva manifestato l’intenzione di uccidere Felicia Mateo la quale, secondo quanto lamentato da Ciabattoni, sottoponeva lui e la moglie a continue angherie facendo cadere oggetti sul pavimento, spostando mobili nelle ore notturne, tenendo la musica ad alto volume e facendo cadere liquidi sui panni che i coniugi mettevano ad asciugare. Pare che la donna avesse anche minacciato i coniugi Ciabattoni dicendo che avrebbe lasciato aperto il gas per far esplodere la casa. Insomma una convivenza a dir poco difficile tra condomini, una situazione di cui era stata interessata anche l’amministrazione comunale . Il sindaco Mario Di Pietro ha riferito che c’era una trattativa per spostare uno dei due altrove ma poi l’accordo è saltato. Una tragedia che poteva essere evitata secondo il figlio del pensionato. Increduli invece, alcuni residenti del quartiere popolare di Villa Rasicci: non pensavano che quei dissidi, per quanto continui, sfociassero in omicidio.È morta sul colpo Felicia Mateo, la dominicana 49enne uccisa con un colpo di fucile dal vicino di casa Mario Ciabattoni, ieri mattina a Bellante, in provincia di Teramo. Lo ha stabilito l’autopsia, eseguita nel pomeriggio nell’obitorio dell’ospedale di Teramo dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra. Secondo i primi risultati il proiettile calibro 12 sparato con il fucile da caccia dal pensionato 73enne è penetrato sotto la scapola destra della vittima ed è fuoriuscito all’altezza del seno sinistro: nella sua traiettoria ha lacerato cuore, polmoni e fegato, provocando la morte quasi istantanea. Intanto, Mario Ciabattoni ha trascorso la prima notte nel carcere di Castrogno, dopo essere stato sentito dal pubblico ministero della Procura di Teramo Davide Rosati, che conduce l’inchiesta su delitto. Ha dichiarato di essersi pentito del gesto, aggiungendo che per lui si è trattato di una liberazione. I due, dopo anni di liti condominiali, si sono scontrati per l’ennesima volta in piena notte e poi al mattino nella caserma dei carabinieri dove la prima si era recata per rispettare l’obbligo di firma e il secondo per denunciarla per l’ennesima volta. L’uomo dovrebbe comparire dinanzi al gip per l’interrogatorio di garanzia entro la settimana, per rispondere di omicidio volontario aggravato. Non è escluso che all’esito del confronto con il giudice, la difesa del pensionato, rappresentata dall’avvocato Cataldo Mariano, chieda gli arresti domiciliari, anche in considerazione dell’età dell’indagato. Nel maggio scorso, nella vicenda intervenne il gip del tribunale di Teramo, Giovanni de Rensis, che emise nei confronti della vittima un provvedimento di allontanamento dall’abitazione per due mesi con l’accusa di stalking. Secondo quanto appreso negli ambienti investigativi la vittima, Felicia Mateo, aveva fatto oggetto Ciabattoni e la moglie Lola di continue vessazioni e litigi, con mobili spostati di notte, continui rumori molesti addirittura liquidi buttati dal balcone superiore sui panni e la biancheria stesi ad asciugare.


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