Tante piste da seguire, nessuna in particolare rispetto alle altre, ma intanto forse qualche passo avanti é stato fatto dai carabinieri che stanno indagando sulla morte violenta di Renato Bellisari, il pensionato di 77 anni trovato a terra senza vita, con la testa fracassata da sette colpi di bastone, nella sua casa d’Intermesoli, venerdi sera. Dopo aver ascoltato tutti gli abitanti del piccolo paese nel teramano, una sessantina, i militari coordinati dal comandante Nazario Giuliani, lo stesso che ha preso parte alle indagini per l’omicidio di Carmela Melania Rea, hanno allargato il loro raggio d’azione ed in queste ore stanno ascoltando diverse persone tra Montorio e Tortoreto, luoghi abitualmente frequentati dal Bellisari. Tra le supposizioni che si erano fatte strada nelle ultime ore, l’ipotesi di un prestito di denaro vista l’agiatezza di Bellisari. Un’ipotesi, però, scartata dagli inquirenti, la vittima era si benestante, ma non a tal punto da potersi dedicare ad una simile attività, viveva della pensione per il suo lavoro in Canada e della rendita derivante da alcuni immobili, ma nulla più. Sul fronte degli accertamenti scientifici, i Ris hanno lasciato il luogo del crimine nel tardo pomeriggio di ieri dopo aver  raccolto tutti i reperti, in particolare l’orma che l’assassino ha lasciato su una macchia di sangue e delle impronte su un bicchiere vuoto sul tavolo. Bellisari conosceva il suo carnefice, lo ha fatto entrare in casa, gli avrà offerto anche da bere, prima della presunta violenta lite. Da trovare anche l’arma del delitto, sicuramente un bastone, stando ai rilievi del medico legale, da verificare se di legno o di ferro, probabilmente un oggetto trovato all’interno dell’abitazione e poi fatto sparire nel corso della fuga. A giorni saranno disponibili anche i risultati delle analisi sul tabulato telefonico sull’impianto di telefonia fissa, visto che la vittima che non aveva un cellulare, anche da qui potrebbero emergere informazioni importanti per la soluzione del caso.