Continuano ad essere avvolte da grande riservatezza le indagini della polizia e della magistratura tedesca sull’omicidio di Domenico Battista, il 61enne originario di Lentella nel vastese, freddato da una quindicina di colpi di arma da fuoco a Nierstein in Renania-Palatinato, dove da tanti anni gestiva l’affermato ristorante “La Casa” nel quale è stato ucciso. Gli investigatori, che hanno creato una vera e propria task force di indagine, hanno lanciato un appello, con numeri telefonici a disposizione degli eventuali testimoni di quanto avvenuto nella misteriosa notte tra sabato e domenica scorsa. La scena del crimine è stata oggetto di ulteriori sopralluoghi balistici per stabilire se abbia sparato davvero soltanto un’arma, e per ricostruire (a ciò sarà utile anche l’autopsia) come siano stati indirizzati gli spari provenienti dall’esterno, se direttamente mirando sulla vittima o genericamente verso le vetrine del locale. Alla tecnica di esecuzione è legata anche la precisazione del profilo del killer (se di una sola persona si è trattato). Al momento è stato fermato un italiano di 36 anni non residente nella zona di Nierstein, che conosceva la vittima. Ma l’indiziato avrebbe fatto scena muta davanti agli investigatori. Dalle poche dichiarazioni che trapelano, non si esclude alcuna pista. A prevalere è quella degli affari, ma non sembra appropriato il legame che è subito balzato alla mente con la strage della ‘ndrangheta a Duisburg nel 2007. Battista, lavoratore stimato e dal carattere molto orgoglioso, potrebbe piuttosto non essersi piegato a richieste estorsive provenienti –queste si- da organizzazioni criminali presenti in Germania. L’altra ricostruzione accreditata è quella della rapina finita male. Ad attendere risposte sono i familiari abruzzesi, già in Germania, per riportare -dopo l’autopsia di oggi- la salma di Domenico a Vasto, dove i funerali si terranno nella Chiesa di S.Maria Maggiore.