video » Omicidio Rigante, il processo si ferma

bastoniRiganteUna richiesta che fa già discutere, ma che se non altro un primo effetto l’ha già ottenuto: l’istanza depositata in Cassazione lo scorso 2 maggio dagli avvocati dei Ciarelli imputati per l’omicidio di Domenico Rigante, per lo spostamento in altro tribunale del Processo a causa del clima di forte tensione, costringerà il giudice a sospendere le udienze in attesa della decisione della Corte Suprema che dovrebbe giungere non prima di due mesi: “Sono francamente sorpreso non tanto per la legittimità della richiesta – commenta il legale della famiglia Rigante Ranieri Fiastra – ma per le considerazioni contenute nella richiesta che danno un’immagine della città di Pescara intollerante e razzista. A me non sembra proprio che sia cosi.” Nell’istanza si fa riferimento ai disordini dell’udienza dello scorso 16 aprile , per altro provocati dai famigliari degli imputati, a loro sono stati sequestrati i bastoni non certo agli amici della vittima, agli insulti in aula rivolti ai Ciarelli da parte dei fratelli della vittima, e a quelli rivolti all’avvocato Taormina all’uscita dal tribunale dopo che lo stesso aveva dichiarato: “In questo Paese siamo tutti assassini”: “Valuteremo se presentare una controistanza in Cassazione – riferisce Fiastra – per far capire ai giudici che la città di Pescara non é assolutamente razzista, ma che ha la sola e sacrosanta esigenza che sia fatta giustizia per la memoria del povero Domenico.”


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