Omicidio Rigante: pena confermata, 30 anni per Massimo Ciarelli. Sconti per gli altri imputati

Partito Democratico Simbolo

GiustiziaPena confermata: 30 anni di reclusione per Massimo Ciarelli. E’ la sentenza emessa oggi pomeriggio dai giudici della Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila sull’omicidio del tifoso biancazzurro Domenico Rigante, l’ultra’ pescarese ucciso con un colpo di pistola la sera del primo maggio del 2012 in via Polacchi, a Pescara. La Corte ha quindi accolto la richiesta del Procuratore Generale, Romolo Como. In parziale riforma della sentenza di primo grado, invece, la Corte, riconoscendo le attenuanti generiche, ha ridotto la condanna da 19 anni e 4 mesi a 16 anni per Domenico Ciarelli, nipote di Massimo. Tredici anni, invece, per i cugini Luigi, Antonio e Angelo Ciarelli. Il principale imputato, Massimo Ciarelli, accusato di aver sparato un colpo di revolver al giovane Domenico Rigante sopra il gluteo, colpo poi rivelatosi fatale, il 3 febbraio scorso era stato condannato (con il rito abbreviato) dal GUP di Pescara, Gianluca Sarandrea, a 30 anni di reclusione per omicidio volontario premeditato. Gli altri quattro imputati erano stati tutti condannati, sempre con lo stesso rito, a 19 anni e 4 mesi di reclusione per omicidio volontario. Il movente dell’omicidio sarebbe maturato dopo un’onta subita la sera prima da Massimo Ciarelli in corso Manthone’ dove il rom fu malmenato dal fratello di Domenico, Antonio Rigante, al punto da gridargli, come poi ricostruito dall’accusa, “io ti sparo in testa”. Massimo Ciarelli si era sempre difeso parlando di “una disgrazia”. Le indagini sull’omicidio erano state condotte dalla Squadra Mobile di Pescara diretta da Pierfrancesco Muriana.

Sii il primo a commentare su "Omicidio Rigante: pena confermata, 30 anni per Massimo Ciarelli. Sconti per gli altri imputati"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato


*